Unioni civili: i numeri (e i nomi) che mettono a rischio le adozioni gay

Pubblicato il 14 Gennaio 2016 alle 12:33 Autore: Emanuele Vena
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Unioni civili: sulla stepchild adoption resta un muro (forse) invalicabile

La mediazione ad oggi non ha funzionato, e così tutto è rimandato al 28 gennaio. Gli auspici del premier Renzi di evitare di “lacerare il Paese” e di dotarsi di “spirito largo e sguardo lungo” si sono dovute scontrare con la dura realtà. Dopo l’annuncio da parte della libertà di coscienza sul tema delle adozioni gay – affiancato però da un lavoro di trattative per raggiungere una posizione comune – il PD conferma le proprie spaccature. Ed anzi, le approfondisce.

Dall’ala cattodem arriva infatti una sorta di manifesto – un documento che alla Camera ha raggiunto già le 30 firme che si è poi trasformato in emendamento – nel quale si lancia una vera e propria sfida diretta sul tema delle adozioni per le coppie omosessuali, sostenuto con l’art. 5 del ddl Cirinnà. Un testo che, per i cattodem, va modificato radicalmente, a partire proprio dalla stepchild adoption, senza dimenticare la necessità di non equiparare le nozze gay (e diritti derivanti) con i matrimoni tra eterosessuali. E così la discussione in Aula slitta dal 26 al 28 gennaio. Una breve dilazione che però potrebbe non bastare a sanare una frattura con numeri sempre più preoccupanti.

Unioni civili: i numeri che minacciano la stepchild adoption

Le forti perplessità di Area Popolare (NCD-UDC) al progetto erano già note. A ciò si è aggiunta la conferma di Silvio Berlusconi, che ha ribadito il “no” di Forza Italia al ddl Cirinnà, smentendo così le ipotesi di concedere libertà di coscienza. Ma con il muro alzato dai cattodem ora i numeri iniziano ad essere sempre più risicati. E così, con una trentina di senatori PD in meno e la tentazione forte – tra il M5S e la minoranza dem – di sfruttare la spaccatura per mandare sotto la maggioranza, nulla è scontato.

Unioni civili: il 55% degli italiani è contrario alla stepchild adoption

Secondo le ultime notizie, alcuni “laici” del PD sarebbero pronti a scendere a compromessi, avallando lo stralcio delle adozioni gay dal ddl Cirinnà e affidandone la regolazione ad una successiva legge ad hoc. Intanto stasera andrà in scena la ‘bicameralina Pd’, riunione presieduta dalla responsabile Diritti del Nazareno Micaela Campana e composta da 10 parlamentari, 5 deputati e 5 senatori. Indetta inizialmente per discutere del Titolo II del ddl Cirinnà – sulla disciplina delle convicenze – ma che però inevitabilmente non potrà non cercare di sanare una frattura che, sulla stepchild adoption, rischia di essere non ricomponibile.

Unioni civili: la lista di Gay.it

Ma chi sono i 31 “cattolici” del Pd pronti a votare contro la stepchild adoption? A rispondere a questo quesito ci pensa il sito Gay.it che pubblica nomi, cognomi e foto dei contrari. Decisione che è stata criticata aspramente dai vertici del Nazareno. Qui di seguito mettiamo foto e nomi dei parlamentari dem coinvolti.

1) Bruno Astorre (Lazio), 2) Oberto Cocianich (Lombardia), 2) Stefano Collina(Emilia-Romagna), 4) Paolo Corsini (Lombardia), 5) Giuseppe Luigi Cucca (Sardegna), 6) Vincenzo Cuomo(Campania), 7) Gianpiero Dalla Zuanna (Veneto), 8) Mauro Del Barba (Lombardia), 9) Rosa Di Giorgi Maria (Toscana), 10) Laura Fasiolo (Friuli-Venezia Giulia), 11) Emma Fattorini (Basilicata), 12) Nicoletta Favero(Piemonte), 13) Linda Lanzillotta (Umbria), 14) Nicola Latorre(Puglia), 15) Stefano Lepri (Piemonte), 16) Claudio Micheloni (Collegio Europa), 17) Claudio Moscardelli(Lazio), 18) Pamela Orrù (Sicilia), 19) Venera Padua (Sicilia), 20) Giorgio Pagliari (Emilia-Romagna), 21) Raffaele Ranucci (Lazio), 22) Francesco Russso (Friuli-Venezia Giulia), 23) Roberto Ruta (Molise), 24) Angelica Saggese (Campania), 25) GianCarlo Sangalli (Emilia-Romagna), 26) Giorgio Santini(Veneto), 27) Francesco Scalia(Lazio), 28)Saggese Angelica (Campania), 29) Giorgio Tonini (Trentino-Alto Adige), 30) Mario Tronti(Lombardia), 31) Vito Vattuone(Liguria). Gianluca (Piemonte), 29) Giorgio Tonini (Trentino-Alto Adige), 30) Mario Tronti(Lombardia), 31) Vito Vattuone(Liguria).

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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