Jobs Act, Cgil: sì a Carta dei diritti universali del lavoro, no a referendum abrogativo

Pubblicato il 19 Gennaio 2016 alle 09:38 Autore: Ilaria Porrone
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Jobs Act: la strategia della CGIL

Cgil, il sindacato dei lavoratori ha avviato una consultazione sul testo del disegno di legge di iniziativa popolare per un nuovo Statuto dei lavoratori, un testo composto da 97 articoli per rendere legge una “Carta dei diritti universali del lavoro” che sostituisca le attuali normative sul lavoro. Il testo si occupa di lavoro subordinato, del lavoro precario, del lavoro autonomo. In caso di approvazione il sindacato chiederà il mandato agli iscritti per un referendum abrogativo di parte di legislazione vigente in contrasto con la nuova normativa.

Si tratta quindi di un testo più ambizioso di un semplice referendum abrogativo su jobs act, come ha spiegato la segretaria della Cgil Susanna Camusso: “ci proponiamo un intervento molto più radicale che non l’ultima legge del governo, non crediamo sia utile essere schiacciati su polemiche dell’ultimo periodo, ma vogliamo dare alla proposta un senso più generale e complessivo” – il senso della Carta: “non è fare un referendum abrogativo del jobs act. Questa è la nostra proposta, poi possiamo anche pensare alla singola abrogazione di norme, ma la pura abrogazione non determinerebbe quel risultato che noi vogliamo e che è la ridefinizione delle tutele universali e dei diritti”.

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Il disegno di legge proposto dalla Cgil nasce dalla necessità, secondo la Cgil, di rimettere mano alla normativa del diritto del lavoro, poiché l’attuale “Statuto del lavoro” risale al 1970 e guarda solo a una parte del mondo dei lavoratori, mentre oggi le tipologie delle categorie professionali sono cambiate. La “Carta dei diritti universali del lavoro” – secondo Camusso – “riporta il tema lavoro al centro con le condizioni concrete del lavoratore, di fronte a una legislazione che riduce diritti e tutele in nome del futuro. Noi non abbiamo ragionato al passato, su come eravamo, ma abbiamo guardato al futuro, immaginando come sarà il lavoro e come le persone avranno i diritti”. La Carta – sottolinea la segretaria “si applica a tutti i lavoratori, precari, non precari, autonomi perché ogni persona che lavora deve avere dei diritti che non dipendono dalla tipologia contrattuale, ma dal lavoro in quanto tale. È una grande sfida di ricostruzione del lavoro invece che di riduzione”.

Jobs Act ma anche assenteismo

Susanna Camusso interviene sulle ultime vicende degli ‘assenteisti’ del comune di Sanremo e sull’impegno del governo e del presidente del Consiglio Matteo Renzi di licenziare i ‘fannulloni’ del pubblico impiego. La segretaria ha dichiarato: “le regole per licenziare i cosiddetti fannulloni ci sono già: mi piacerebbe che il governo dicesse perché non funzionano.” – e ha aggiunto: “sennò, è una campagna, si chiama propaganda”. Sulla necessità di punire i fannulloni, Camusso ha precisato: “lo abbiamo detto in tutte le salse, lo abbiamo detto per Roma la prima volta, lo abbiamo detto per Sanremo, lo abbiamo detto ancora per Roma. Così come ho detto con altrettanta nettezza che se in un Comune il 50% delle persone non va a lavorare, è un problema in più”.

L'autore: Ilaria Porrone

Classe 1987, vive a Roma. Laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università di Roma Tre. Appassionata di storia e comunicazione politica, nel tempo libero è una volontaria della ONG Emergency. Collabora con Termometro Politico dal 2014. Su twitter è @IlariaPorrone
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