Emergenza profughi: l’estrema destra tedesca getta benzina sul fuoco

Pubblicato il 3 Febbraio 2016 alle 12:50 Autore: Lorenzo Chemello
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Emergenza profughi: l’estrema destra tedesca getta benzina sul fuoco

In caso di emergenza alla polizia di confine dovrebbe essere consentito usare armi da fuoco contro gli immigrati. Questa pesante affermazione di Frauke Petry, leader del partito di estrema destra “Alternative für Deutschland” (AFD) infiamma lo scontro politico in Germania. Queste parole sono state rilasciate nei giorni scorsi durante un’intervista al giornale Mannehimer Morgen. Lei stessa afferma: “Nessun poliziotto vuole sparare agli immigrati. Questo non lo voglio nemmeno io. Però come estrema ratio non rimane che l’uso delle armi”.

Sigmar Gabriel, vicecancelliere e leader dei socialdemocratici della SPD, si mostra sconcertato e ritiene doveroso che le autorità giudiziarie intervengano sul caso. E lancia un altro affondo contro l’estrema destra dichiarando: “In passato valeva qui in Germania una regola chiara: ai partiti che si fossero rivoltati contro l’ordinamento dello Stato, veniva loro impedito di utilizzare i mezzi televisivi per espandere la loro propaganda”.

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Emergenza profughi: le reazioni alle parole della Petry

Per l’esponente dei Verdi (Grünen), Katrin Göring-Eckardt, “l’AFD mostra il suo volto di odio e dimostra di essere un partito profondamente razzista che discrimina e disprezza le persone”. Per il suo collega di partito Konstantin von Notz “l’AFD fornisce ai terroristi dell’estrema destra un valido modello argomentativo per i loro crimini”. Inoltre ritiene che l’AFD è “in procinto di diventare il braccio parlamentare dei gruppi neonazisti”.

A reagire non sono solo esponenti di altri partiti politici ma pure il vicepresidente del sindacato di polizia GdP Jörge Radek, che in un comunicato esprime il suo disgusto per la proposta lanciata dalla Petry: “Nessun poliziotto sparerebbe agli immigrati. Chi propone una procedura così estrema vuole palesemente scardinare lo stato di diritto e strumentalizzare la polizia”.

Per i cristiano-democratici della CDU la forza elettorale di “Alternative für Deutschland”, che nei sondaggi di questi mesi sembra posizionare l’estrema destra al terzo posto come partito più apprezzato dagli elettori, andrà rapidamente sgonfiandosi dopo che la pressione causata dall’emergenza profughi andrà calando.

La Merkel ritiene che sul medio termine molti dei profughi ora presenti sul suolo tedesco torneranno nel loro paese quando la guerra sarà conclusa. Come accaduto con i profughi della guerra di Jugoslavia negli anni ’90, rifugiatisi in Germania, il cui 70% tornò in patria negli anni seguenti. La cancelliera cerca di rassicurare l’opinione pubblica e di sbollire le ventate xenofobe che soprattutto nell’Est della Germania si stanno allargando a macchia d’olio, seminando odio e preoccupazione. Rivolgendosi quasi ai profughi stessi durante un incontro organizzato dalla CDU: “Ci aspettiamo che quando la pace sarà tornata in Siria e l’ISIS sconfitto, avrete la consapevolezza di quello che avete qui ricevuto e vorrete tornare nella vostra patria”.

Lorenzo Chemello

L'autore: Lorenzo Chemello

Vicentino, classe '86. Laureato all'Università di Padova in Storia delle culture, mi sono specializzato in Storia Contemporanea all'Università Cà Foscari di Venezia. Da sempre mi interessa la politica e i cambiamenti che questa può creare. Sono attratto dal mondo del no profit. Ho svolto il Servizio Civile in Italia e ho trascorso un anno in Portogallo come volontario SVE in un'associazione che promuove l'attivismo giovanile. Ora finalmente vivo ad Amburgo per lavorare e praticare il tedesco.
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