La Spagna ha approvato la legge sull’eutanasia: è il sesto Paese al mondo

Pubblicato il 21 Marzo 2021 alle 22:30 Autore: Saad Tarybqy

La Spagna ha approvato la legge sull’eutanasia denominata “Legge di regolamentazione dell’eutanasia”. Questo rende la Spagna uno dei pochi Paesi che permette a un paziente con una malattia incurabile di morire per porre fine alle sue sofferenze.

La legge è stata approvata dal Parlamento giovedì 18 marzo con 202 voti a favore, 141 contrari e due astensioni. La Spagna diventa quindi il quarto Paese in Europa ad autorizzare i medici a “porre deliberatamente fine alla vita di un paziente su richiesta di quest’ultimo” in caso di “sofferenza grave, cronica e invalidante, o di malattia grave e incurabile, che causa una sofferenza intollerabile”.

Hanno salutato l’approvazione con 4 minuti di applausi i parlamentari appartenenti a più fazioni. Dal Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE) al partito liberale Ciudadanos, passando per la sinistra radicale Podemos e i vari partiti nazionalisti e regionalisti, tutti hanno votato a favore del testo. Le eccezioni sono state il Partito Popolare (PP) di destra e dell’estrema destra Vox. La legge entrerà in vigore fra tre mesi, a giugno.

Un giorno storico per la Spagna

Oggi siamo un Paese più umano, più giusto e più libero: la legge sull’eutanasia, ampiamente richiesta dalla società, sta finalmente diventando una realtà“, si è congratulato su Twitter il capo del governo spagnolo, il socialista Pedro Sanchez, prima di ringraziare “tutti coloro che hanno combattuto instancabilmente perché il diritto di morire con dignità fosse riconosciuto in Spagna“.

La relatrice della legge, l’ex ministro della salute del PSOE María Luisa Carcedo, ha dichiarato che il testo è “estremamente protettivo” perché è necessario “estendere l’espressione ‘beh, almeno non ha sofferto’- che si applica con sollievo a chi muore di infarto, per esempio, a tutte le malattie”.

Dopo una ventina di tentativi precedenti di legiferare sull’eutanasia, la Spagna chiude tre decenni di dibattito. Questo arriva più di 15 anni dopo l’uscita del film premio Oscar “Mar adentro” di Alejandro Amenabar. In esso l’attore Javier Bardem ha magistralmente interpretato Ramon Sampedro, un marinaio tetraplegico e scrittore la cui struggente lotta per ottenere il diritto di porre fine alla sua vita ha segnato un’intera generazione di spagnoli.

Iter garantista

La legge approvata permette sia l’eutanasia – dove il curante causa la morte del paziente – che il suicidio assistito dal medico – dove il paziente prende la dose prescritta del farmaco per uccidersi.

Essa prevede che qualsiasi persona con una “malattia grave e incurabile” o “un dolore cronico che la rende incapace” può chiedere l’assistenza dell’apparato medico per morire ed evitare “sofferenze intollerabili”.

I requisiti per usufruirne

Sono previste tuttavia condizioni rigorose che  regolano l’operazione:

  • la persona, spagnola o residente nel Paese, deve essere “capace e cosciente”
  • quando fa la richiesta, che deve essere fatta per iscritto “senza pressione esterna” e rinnovata quindici giorni dopo.
  • Il medico può sempre rifiutare la richiesta se ritiene che questi criteri non siano soddisfatti o può invocare “l’obiezione di coscienza”.
  • Infine l’approvazione deve essere fatta da un secondo medico, dando quindi il via libera da una commissione di valutazione.

Questo per mettere il paziente nelle condizioni psico-fisiche di poter decidere liberamente, rispettando pienamente le sue intenzioni.