Mar Cinese Meridionale: le acque più contese del mondo

Pubblicato il 13 Luglio 2016 alle 16:18 Autore: Guglielmo Sano
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Mar Cinese Meridionale: le acque più contese del mondo

Cina, Taiwan, Malesia, Filippine, Vietnam e Brunei si contendono da decenni il controllo del Mar Cinese Meridionale. Negli ultimi anni le tensioni sono andate via via crescendo non solo per il controllo delle acque ma anche delle Isole Paracelso e delle Isole Spratly poiché ricche di giacimenti di petrolio e minerali, oltre che poste su rotte molto pescose. La Cina, in particolare, ha avanzato pretese di sovranità sulla porzione marittima (guarda la mappa della Bbc e quella dell’Economist riportate di seguito) in base alla propria estensione territoriale fino al 1947 (nine-dash line). Anche Taiwan basa la propria rivendicazione sugli stessi motivi.

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Il Vietnam rifiuta tale argomentazione perché Pechino non ha mai avanzato le proprie richieste prima degli anni 40, dunque, nessuna “tradizione” ne giustificherebbe la sovranità (nel 1974 e nel 1988, Hanoi ha ingaggiato battaglia con la marina cinese nelle acque limitrofe alle Spratly perdendo oltre 100 militari ). La Malesia rivendica la sovranità su alcuni atolli delle Spratly ma, insieme al Brunei, che invece non reclama alcuna porzione territoriale, ritiene che la zona interessata dalle mire cinesi ricada sotto la definizione di “acque internazionali”, per dirla in breve, così come come stabilità dalla Convenzione ONU sul Diritto del Mare del 1982.

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Probabilmente sono le Filippine il paese maggiormente penalizzato dalla contesa visto che le rivendicazioni di Pechino coinvolgerebbero la Scarborough Shoal, un insieme di scogliere, a soli 160 chilometri dalle coste di Manila (e a quasi mille da quelle cinesi). Per questo motivo il paese ha portato il caso di fronte all’arbitrato permanente dell’Aia (PCA) nel 2013. Ieri, i magistrati internazionali hanno dato ragione alle Filippine in quanto la Cina ne “ha violato i diritti sovrani” senza che le proprie rivendicazioni avessero alcuna base “storica” e, tantomeno, giuridica. Criticata anche la potente campagna ingegneristica di Pechino che ha letteralmente “fabbricato” delle isole per assicurarsi degli avamposti nel Mar Cinese Meridionale. D’altra parte, le più alte autorità cinesi hanno prima annunciato di ritenere la sentenza infondata e di non sentirsi vincolate ad essa per poi rilanciare: se la sicurezza cinese dovesse essere minacciata verrà stabilita una Air Defense Identification Zone (ADIZ). 

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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