Convention Repubblicana: si parte con la gaffe di Melania Trump

Pubblicato il 19 Luglio 2016 alle 13:02 Autore: Emanuele Vena
Donald e Melania Trump convention repubblicana 2016

Convention Repubblicana: si parte con la gaffe di Melania Trump

Ieri è partita ufficialmente la Convention del Partito Repubblicano degli Stati Uniti (GOP), in programma a Cleveland dal 18 al 21 luglio e che incoronerà Donald Trump come candidato del partito alle elezioni presidenziali del prossimo 8 novembre. Una convention che conferma l’appeal di Trump in buona parte dei delegati ma lascia spazio anche a qualche malumore e passaggio a vuoto.

Tra questi ultimi, impossibile non citare l’intervento di Melania Trump, moglie del tycoon e suo asso nella manica in questo primo giorno di Convention, focalizzato principalmente sulle tematiche relative alla sicurezza e, di riflesso, all’immigrazione – un tema che riguarda anche Lady Trump, nata in Slovenia e trasferitasi per lavoro prima a Milano e quindi a New York.

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L’intervento della 46-enne modella – moglie del tycoon dal 2005 e padre di uno dei suoi 5 figli, frutto di 3 diversi matrimoni – rischia infatti di trasformarsi in un vero e proprio boomerang, a causa di alcuni passaggi estremamente simili a quelli del discorso pronunciato da Michelle Obama a favore di suo marito nella Convention dem del 2008, come dimostrato dal seguente video.

Convention repubblicana 2016: tra le gaffe di Melania Trump e le proteste degli oppositori

Una similitudine così evidente che ha scatenato anche l’ironia social, attribuendo all’attuale first lady un divertente messaggio che non necessita di ulteriori spiegazioni: “Bring back my speech” (ridammi indietro il mio discorso).

Come sottolineato sul sito ufficiale della Convention, a partecipare saranno quasi 2500 delegati – cui aggiungere quasi altrettanti delegati alternativi – con circa 15 mila accrediti per la stampa proveniente da tutto il mondo. Ma la Quicken Loans Arena, tempio dei neocampioni NBA guidati da LeBron James ha dovuto registrare anche momenti di tensione, a partire dalle incursioni dei cosiddetti #NeverTrump – la fronda interna al GOP contraria alla nomination del tycoon – oltre alle manifestazioni contro il miliardario all’esterno dell’Arena.

Ma secondo Melania – al netto della gaffe – The Donald (che ieri si è limitato ad una fugace apparizione sul palco) è “l’uomo giusto per guidare l’America”. Il tutto in attesa del suo intervento – previsto verosimilmente per l’ultima giornata – in cui ribadirà il leitmotiv della sua campagna: Make America great again! Ovvero, fare nuovamente degli USA un grande Paese.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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