Presidenziali USA: l’effetto convention fa balzare Trump in testa nei sondaggi

Pubblicato il 26 Luglio 2016 alle 10:04 Autore: Emanuele Vena
Donald Trump

Presidenziali USA: l’effetto convention fa balzare Trump in testa nei sondaggi elettorali

Si chiama convention bounce, ed è destinato a controbilanciarsi tra qualche giorno. Ma l’effetto provocato dalla convention repubblicana, che ha suggellato la nomination di Donald Trump a candidato GOP per le presidenziali USA, non può che rendere frizzante l’aria in vista dell’election day dell’8 novembre. Infatti, secondo gli ultimi sondaggi elettorali il tycoon ora sarebbe addirittura avanti ad Hillary Clinton, la candidata democratica in corsa per la Casa Bianca.

Convention bounce, dicevamo. Traducibile come effetto rimbalzo, quello in grado cioè di spingere in alto il candidato protagonista degli ultimi giorni, come nel caso di Donald Trump durante la convention repubblicana. Un effetto che, evidentemente, è risultato piuttosto rilevante.

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Presidenziali USA: l’effetto convention premia Trump nei sondaggi elettorali

Stando alle rilevazioni di Fivethirtyeight (FTE), il candidato GOP ora sarebbe 3 decimi avanti all’ex first lady sul piano nazionale, un dato che farebbe schizzare le sue probabilità di vittoria finale al 53%, con un convention bounce in grado di fargli conquistare stati in bilico come Florida, Ohio, Pennsylvania e North Carolina. Un effetto convention basato su ultimi sondaggi particolarmente favorevoli a Trump, come quelli condotti da CNN (+5 sulla Clinton), Morning Consult (+4) e CBS (+1).

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Tuttavia, come già anticipato, l’effetto rimbalzo è destinato probabilmente a controbilanciarsi a breve, con la convention democratica in atto dal 25 al 28 luglio – clicca qui per tutte le date delle elezioni USA – a Philadelphia, che consacrerà Hillary Clinton come candidato democratico, dopo aver incassato anche il sostegno del suo ex sfidante Bernie Sanders. E l’impatto netto del convention bounce, secondo FTE, potrebbe addirittura favorire complessivamente proprio l’ex first lady.

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A sottolineare il carattere estemporaneo delle previsioni particolarmente favorevoli a Trump sono le altre due analisi condotte da FTE. Se infatti il “now-cast” – ovvero “chi vincerebbe le elezioni se si votasse oggi” – sorride a Trump (proprio in virtù dell’effetto rimbalzo provocato dalla convention GOP), il “polls-plus” ed il “polls-only” – vale a dire le semplici medie aritmetiche e ponderate dei sondaggi, “depurate” da effetti contingenti come il convention bounce – vedono avanti ancora la Clinton, con possibilità di vittoria finale che oscillano tra il 53 ed il 59%.

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(immagini fivethirtyeight)

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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