Addio Frontex: via libera alla Guardia Costiera Europea

Pubblicato il 26 Agosto 2016 alle 13:50 Autore: Redazione
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Addio Frontex: via libera alla Guardia Costiera Europea

L’incontro di Ventotene ha indubbiamente fornito delle immagini dal forte impatto visivo, un vertice sulla Portaerei Garibaldi che sa tanto di vertice di guerra tra Stalin, Roosevelt e Churchill durante il secondo conflitto mondiale. Ma al di là della roboante retorica di rilancio dell’Europa post Brexit a cui ci si è ormai totalmente assuefatti, è stata presa una piccola ma importante decisione, infatti, è stato dato il via libera al progetto che prevede la creazione di una Guardia Costiera Europea.

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Addio Frontex: via libera alla Guardia Costiera Europea

Un piano che aveva già visto l’approvazione, con ben 483 voti a favore, del Parlamento europeo in seduta plenaria a Strasburgo qualche mese fa, ma che, in stand-by, attendeva il via libera dei Capi di Stato continentali. La creazione di una Guardia Costiera e di frontiera è forse il timido segnale di un cambio di approccio dell’Unione Europea alla questione immigrazione e alla difesa delle frontiere esterne.

Il nuovo sistema europeo di controllo delle frontiere assorbirà l’agenzia comunitaria Frontex, oltre alle varie agenzie nazionali di controllo delle frontiere. La gestione ordinaria dei confini marittimi rimarrà nelle mani delle autorità nazionali che, tuttavia, in casi straordinari o di emergenza potranno chiedere l’intervento della nuova Guardia Costiera Europea che procederà con l’immediato dislocamento delle sue squadre d’intervento.

I casi di intervento previsti sono due:

1) Su richiesta di uno stato membro: autorità nazionali ed europee collaborano per la predisposizione di un piano di intervento comune

2) Su richiesta della Commissione: nel caso in cui uno stato membro non rispetti le misure predisposte dalla nuova agenzia o la pressione migratoria mini il funzionamento dell’area Schengen, la Commissione può richiedere al Consiglio l’intervento di squadre dell’autorità europea

Se uno stato rifiutasse la decisione del Consiglio, gli altri stati sono autorizzati a ripristinare i controlli alle frontiere interne.

Inoltre, verranno rafforzati i poteri in materia di rimpatrio, con un ruolo che supera quello previsto per Frontex. Viene  istituito anche  l’ufficio europeo dei rimpatri per gli immigrati irregolari che dispiegherà esperti, personale di scorta e sorveglianza per facilitare i rimpatri.

Il nuovo corpo potrà contare su una forza di azione rapida di circa 1500 guardie nominate dagli stati membri. L’Italia al momento contribuirà con circa 125 guardie.

L’istituzione di una Guardia Costiera Europea è il primo serio tentativo di creare un  corpo continentale dopo molti anni ed è un segnale che qualcosa in Europa sul tema immigrazione sta cambiando realmente, o almeno sta cambiando l’approccio al problema che inizia a essere visto come “comune” a tutti gli stati membri e non solo agli stati periferici, che hanno dovuto fronteggiare finora con le proprie forze i flussi migratori.

Giorgio Mirando

L'autore: Redazione

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