Fertility Day: come lo vedono all’estero?

Pubblicato il 23 Settembre 2016 alle 18:13 Autore: Alessandro Faggiano
sanità, lorenzin,

Fertility Day: come lo vedono all’estero?

Dopo lo scivolone d’inizio mese da parte del Ministero della salute, nessuno si sarebbe aspettato una ricaduta così grottesca come quella di ieri: un manifesto tacciato di razzista, sessista, classista e via discorrendo. La stampa estera non si è lasciata sfuggire l’occasione di commentare le gaffe della Lorenzin e del suo staff.

Fertility Day: le reazioni della stampa estera.

il polverone sollevato dall’opinione pubblica ha varcato immediatamente le frontiere nazionali, destando l’attenzione di molte testate estere. La versione americana del “The Guardian” parla di un “racist booklet” (depliant razzista). Ancor prima, una giornalista dello stesso giornale parlò delle locandine promozionali per il fertility day come “echoes of a fascist past”Una prospettiva adottata da una moltitudine di giornali anglofoni: da NBC, dalle versioni americana e brittanica del Times, USA Today e altri ancora.

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Anche la stampa spagnola si è fiondata sul tema. La gran parte delle maggiori testate – come l’ ABC, El País e 20 minutos – ha tenuto in considerazione l’alto tasso di polemicità della campagna. Anche la russa RT (specializzata nel segmento ispanofono) ci mette del suo, definendola come una “scandalosa campagna”. Anche uno dei più rinomati quotidiani francesi, “Le Monde”, si dedica ad approfondire il tema, osservando la difficile situazione in cui si è messa la ministra Lorenzin.

L’idea di una vecchia Italia.

È questo ciò che traspare dalle colonne dei maggiori giornali d’Europa e d’oltreocèano: un Paese vecchio – in tutte le accezioni del termine -. Una Italia che invecchia per un effettiva drastica riduzione della natalità. Che invecchia per la fuga dei giovani dal Paese. Vecchia per la pesantezza con cui arranca la sua economia. Vecchia nella struttura sociale, che non riesce a procedere spedita verso una società egualitaria – a causa (anche) dell’ assenza di un movimento femminista attivo. Lo scoppio di polemiche sollevatosi in seguito alla pubblicazione di manifesti e locandine di dubbio gusto, ha permesso di riscoprire le ferite vive di una società in crisi, e di far riafforire antichi fantasmi. Fa riflettere, in ogni caso, la “doppia caduta” nel giro di appena un mese: un governo che cura con dovizia di dettagli la propria immagine, come ha potuto permettere che si verificassero tali gaffe in così poco tempo?

 

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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