Referendum Ungheria, rifugiati: Orban contro l’ UE

Pubblicato il 2 Ottobre 2016 alle 17:39 Autore: Alessandro Faggiano

Referendum Ungheria, rifugiati: Orban contro l’ UE.

Nello stesso giorno della probabile, storica pace colombiana, si aprono le urne anche in Ungheria, per stabilire se accettare o meno le quote di rifugiati (secondo gli accordi UE).

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live Referendum Ungheria: affluenza bassa alle 15:00

È quanto emerge dai dati del Ministero. Vota solo il 30,66% del censo elettorale. Fortemente a rischio il raggiungimento del quorum, nonostante il vero valore del referendum sia di carattere politico. Dal rilevamento delle 11:00, con i seggi aperti dalle prime ore del mattino, aveva votato poco più del 16% degli aventi diritto. I seggi chiudono alle 19:00. Dopo di chè, si provvederà allo scrutinio delle schede. Prevista un’ampia vittoria del “No”. Secondo gli ultimi sondaggi, circa l’ 80% degli elettori che hanno affermato la volontà di esprimere il proprio diritto di voto (circa il 42%) avrebbe optato per la scelta auspicata dal presidente Orban.

Referendum Ungheria: Orban contro accordi UE

 

Dopo  Brexit, la crisi elettorale della Merkel e lo scandalo della Deutsche Bank, il referendum proposto da Orban – in caso di un “no” alle quote – potrebbe dare l’ ennesima sportellata alla leadership della cancelliera. Nel caso di vittoria del “si”, Orban avrebbe garantito le sue dimissioni. Una delegazione della Lega Nord – guidata dall’ On. Paolo Grimoldi – è in visita a Budapest, per sostenere il “no” alle quote stabilite dall’ Unione. La maggioranza della popolazione sembra fortemente contraria all’ imposizione di quote d’ accoglienza. Il risultato – stando ai sondaggi pervenuti – sembra già scritto. Giornata importante anche per l’ Europa. Il mondo è in attesa dell’ esito delle consultazioni popolari più importanti (per ora) dell’ anno, assieme al referendum sul Brexit. In concomitanza, si celebra il plebiscito in Colombia per sigillare l’ accordo di pace firmato tra governo e il gruppo guerrigliero delle FARC. Per ora, l’ ultimo grande referendum da celebrare sarà quello di casa nostra, il 4 dicembre 2016. 

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Referendum Ungheria: che implicazioni?

Più che per il valore normativo, il referendum proposto da Orban è più genuinamente di carattere politico. Il leader di Fidesz simboleggia, in questo momento, il coacervo di forze reazionarie, ostili alle politiche integrazioniste dell’ Unione Europea. Il referendum con il giusto “timing”, sostenuto – e spinto – da una serie di eventi che stanno mettendo sempre più in crisi la stabilità delle istituzioni comunitarie e la legittimità dei suoi leader. I maggiori partiti eurofobici potranno sfruttare l’ effetto del voto ungherese per i propri fini elettorali. Dal Front Nacional di Le Pen alla Lega di Salvini (presente – come detto – a Budapest), si ravviva il vento reazionario di chi vuole tornare a una Unione Europea “meno aggressiva” verso la sovranità nazionale. Il referendum ungherese è, prima di tutto, una manifestazione istituzionalizzata del dissenso verso l’ attuale indirizzo dell’ Unione. 

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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