Sondaggi USA 2016, Presidenziali: la situazione al 4 ottobre

Pubblicato il 4 Ottobre 2016 alle 11:11 Autore: Emanuele Vena
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Sondaggi USA 2016, Presidenziali: la situazione al 4 ottobre

Sia benedetto il duello tv. Questo, in sintesi, potrebbe essere l’umore dei democratici, alla luce del trend dei sondaggi USA registrato in seguito al primo scontro tv tra Hillary Clinton e Donald Trump, il primo dei 3 previsti in vista dell’election day dell’8 novembre.

Stando alle rilevazioni successive al dibattito, infatti, risulterebbe confermato il successo dell’ex first lady nel faccia a faccia con il tycoon repubblicano. Una situazione che permetterebbe alla candidata dem di rifiatare e rimettere strada tra sé ed il miliardario newyorkese, dopo la risalita registrata da quest’ultimo nei sondaggi delle settimane precedenti.

Sul piano nazionale, la Clinton registra un vantaggio medio di 4 punti, un gap sostanzialmente raddoppiato rispetto alla situazione fotografata prima del duello tv. Un trend che è confermato analizzando nel dettaglio anche la situazione nei cosiddetti swing states, ovvero gli Stati maggiormente in bilico che potrebbero decidere le elezioni presidenziali 2016.

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Sondaggi USA 2016: Clinton recupera grazie al duello tv

Il recupero di Trump dell’ultimo periodo è sintetizzabile soprattutto nella capacità di rimettere in gioco Stati che sembravano tendenzialmente pronti a scivolare nel bottino democratico, come Nevada, Colorado e Pennsylvania. Ed è proprio in questi 3 Stati che si possono notare gli effetti maggiori derivanti dal successo della Clinton nel duello tv.

Per quanto riguarda il Colorado, l’ultimo sondaggio condotto dall’affidabile Monmouth sembra spazzare via qualsiasi dubbio: la Clinton sarebbe avanti addirittura di ben 11 punti – un dato confermato anche da Keating Research – il distacco maggiore da mesi.

Ma a tornare a pendere verso Hillary è anche la Pennsylvania, con il suo preziosissimo bottino di ben 20 Grandi Elettori. Qui è Quinnipiac a segnalare il nuovo trend pro-dem, con l’ex first lady avanti di 4 punti, un gap discreto e più prudente rispetto a quelli registrati negli ultimi giorni da Public Policy Polling e Franklin & Marshall, che vedono la candidata dem avanti addirittura rispettivamente di 6 e 9 punti.

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Di minor rilievo – ma comunque a favore della Clinton – sono gli scostamenti registrati in Nevada, con Bendixen & Amandi e Hart Research che vedono la candidata dem avanti di 1-3 punti, invertendo il trend che aveva visto nelle ultime settimane Trump annullare il gap a suo svantaggio, portandosi addirittura avanti di misura.

Ma a favore di Hillary sono anche le leggere variazioni registrate in due dei più “ricchi” – in termini di Grandi Elettori – swing states per eccellenza, vale a dire Florida e North Carolina.

Per quanto riguarda la Florida – lo Stato in bilico con il bottino più corposo, ben 29 Grandi Elettori – la Clinton registra un vantaggio di ben 5 punti, sempre secondo Quinnipiac. Un gap addirittura superiore rispetto a quello registrato da Mason-Dixon e Public Policy Polling, che circoscrivono prudenzialmente il suo vantaggio a 2-4 punti. Un dato che comunque conferma un trend che, perlomeno di misura, pone la Clinton davanti a Trump nell’importante Stato del sud est. Discorso simile spostandosi qualche centinaio di chilometri più a nord in North Carolina, con la Clinton premiata da Quinnipiac, Public Policy Polling e Selzer & Company con un vantaggio su Trump da 1 a 3 punti percentuali.

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Sondaggi USA 2016: la mappa elettorale sorride di nuovo alla Clinton

Alla luce di questo trend, non sorprende la nuova conformazione della mappa elettorale USA. Riportando nel proprio terreno i 29 Grandi Elettori di Pennsylvania e Colorado, la Clinton torna nuovamente sopra quota 270 – la maggioranza assoluta necessaria per conquistare la Casa Bianca – tra safe states (cioè Stati sicuramente dem, a meno di clamorosi ribaltamenti) e Stati tendenzialmente dem. Non cambia invece il bottino di Trump, fermo a 198 Grandi Elettori, tra safe states e tendenzialmente GOP.

In sostanza, la Clinton recupera due preziosissime pedine che sembravano lentamente scivolare nel novero degli Stati in bilico, riportandole dalla sua parte e ristabilendo le distanze con Trump. Un cambio di rotta prezioso, a poco più di un mese dall’election day e a pochi giorni dal secondo duello tv, previsto per il 9 ottobre. Ma prima di ciò toccherà all’unico faccia a faccia previsto tra i vicepresidenti, in programma stanotte: quanti (e quali) voti riusciranno a spostare?

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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