Black Mirror: una brutale distopia, da osservare e commentare

Pubblicato il 30 Ottobre 2016 alle 12:05 Autore: Alessandro Faggiano
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Black Mirror: una brutale distopia, da osservare e commentare

Una delle serie più attese della stagione, Black Mirror, è tornata recentemente su Netflix con 6 nuovi episodi. Il risultato è stato sconcertante, brutale, terrificante. È la distopia di un mondo iper-connesso e iper-tecnologico che mette a nudo le degenerazioni della società contemporanea. Ogni capitolo è una storia a sé stante. Ogni episodio è un pugno nello stomaco, che fa male e fa riflettere.

Black Mirror: Dalla supremazia dell’apparenza al dilemma della coscienza.

La produzione di Netflix ci mette di fronte a scene e situazioni di indubbio impatto visivo ed emotivo. Siamo costretti a dover tenere alta la concentrazione – non per la complessità della trama, ma per la sua riflessività -. L’episodio di apertura dell’ultima stagione ci mette di fronte a un mondo ultra-connesso, in cui ogni persona è valutata in una scala dall’ 1 al 5. Il vero “valore” non risiede più nel denaro in sé, bensì nelle valutazioni degli altri individui. L’apparenza e l’estetica risaltano come valori ultimi e necessari, per chi vuole scalare la piramide sociale. Una struttura che si stratifica in base alla propria desiderabilità sociale. Ciò che ne risulta è l’assoluta emarginazione dell’essenza della persona, condannata a dover attuare dentro gli stretti schemi della società dell’apparenza. Dall’altro lato, in ‘San Juniper‘, si pone in essere il dilemma della coscienza: questa può essere trasferita in un mondo virtuale e mantenersi tale?

Uso e abuso della tecnologia

Il tema principale della serie – che “unisce”, in un certo qual modo, gli episodi –  è lo sviluppo tecnologico e le devianze provocate dal suo utilizzo. Lo sviluppo di un pericoloso software di realtà aumentata ci fa immedesimare nella testa del protagonista, in un incubo digitale che si fa sempre più reale. E ancora, si manifesta il “lato oscuro” dell’individuo nei social network, attraverso un macabro gioco di hashtag. Infine, si mostrano le possibili conseguenze di attacchi informatici ai dispositivi personali.

Black Mirror e la sua funzione catartica

L’espressione più oscura di una realtà non tanto lontana, ci invita a riflettere sulle degenerazioni derivate dallo sviluppo tecnologico. Black Mirror estremizza ciò che già è presente nella nostra società, scavando nell’intimo dell’essere umano dell’era digitale. Una serie con funzione catartica, una visione necessaria per chi è interessato alle grandi sfide dell’uomo contemporaneo e alle nuove sfide delle scienze  sociali. Black Mirror è tutt’altro che l’esaltazione dello sviluppo tecnologico. È la tecnologia che prende il sopravvento sull’individuo, lo spersonalizza e lo ingloba nella società digitalizzata.

 

 

 

 

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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