Ecco qual è la parola dell’anno secondo gli studiosi di Oxford

Pubblicato il 16 Novembre 2016 alle 14:23 Autore: Guglielmo Sano
parola dell'anno

Ecco qual è la parola dell’anno secondo gli studiosi di Oxford

Nel 2013 era stata scelta “selfie”, nel 2014 era toccato a “vape” (“svapo”), l’anno scorso, invece, ha vinto “emoji”. La “Word of the Year” del 2016, secondo gli esperti di Oxford Dictionaries, è “Post-truth”. Termine traducibile in italiano con “Post-verità”, definisce o è relativo a circostanze in cui le convinzioni personali e le emozioni sono più influenti  dei fatti oggettivi nella formazione dell’opinione pubblica. Diffuso già da almeno 10 anni, non era mai stato usato ampiamente come nell’anno della Brexit e dell’elezione di Trump, soprattutto, nella locuzione “Post-truth politics”.

parola dell'anno

Sembra che sia stato il drammaturgo Steve Tesich a coniare il termine, anche se non sembra l’abbia usato con il significato attuale – la verità è diventata “irrilevante” – ma piuttosto con una denotazione temporale (“dopo” la verità). Un libro di Ralph Keyes, dal titolo Post-truth Era, è apparso nel 2004, l’anno successivo, il comico americano Stephen Colbert ha usato la parola Truthiness che per Oxford indica qualcosa di particolare “sentito come vero ma non necessariamente vero”. Ecco, il termine “Post-verità” estende tale concetto, fino a denotare una caratteristica fondamentale della nostra epoca.

Ecco qual è la parola dell’anno secondo gli studiosi di Oxford

“Post-truth” ha battuto la concorrenza di altri pregnanti termini come “Alt-right”, che indica quel settore della destra americana in cui confluiscono tutte le tendenze conservatrici più estreme (dai nazisti ai cospirazionisti), “Glass cliff”, l’arrampicarsi sugli specchi metaforico che una donna o un membro di una minoranza deve affrontare per conquistare ruoli importanti in un contesto ostile, “Hygge”, intraducibile in inglese come in italiano si avvicina al concetto di Schadenfreude tedesco, godere sommessamente della propria tranquillità nello vedere le sventure altrui, “Chatbot”, le intelligenze artificiali programmate per parlare con gli esseri umani e come gli esseri umani, “Adulting”, comportarsi da adulti (in modo un po’ ironico), “Breexiter”, sostenitore della Brexit, “Woke”, #StayWoke è generalmente usato come allerta contro le ingiustizie razziali della società, “Coulrophobia”, la paura irrazionale dei clown, “Latinx”, riferimento privo di connotazione di genere per le persone di origine latinoamericana.

parola dell'anno

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
Tutti gli articoli di Guglielmo Sano →