Mappe geopolitiche: Mackinder e il rovesciamento delle alleanze

Pubblicato il 20 Febbraio 2017 alle 14:10 Autore: Alessandro Faggiano
mappe mackinder

Mappe geopolitiche: potenze di terra, di mare e la regione pivot

Continua il nostro percorso tra mappe e modelli geopolitici, ispiratori silenziosi e occulti delle linee guida della politica estera di molti Paesi. Oggi vi proponiamo il modello del geografo inglese Sir Halford Mackinder. Il modello geopolitico di Mackinder ebbe un impatto concreto nella politica estera, precisamente nel rimodellamento di alleanze all’interno del continente europeo.

Mappe geopolitiche: il postulato di Mackinder

Il geografo inglese Halford Mackinder elaborò il modello geopolitico agli albori del 1900, pochi anni dopo la morte del cancelliere tedesco Otto Von Bismarck. Il Regno Unito, per allora, era una potenza in declino: il potere marittimo della corona inglese si era notevolmente ridotto, a fronte dell’auge degli Stati Uniti come nuova potenza commerciale. I progressi compiuti nel campo scientifico introdussero una serie di novità che avrebbero rivoluzionato, nel giro di pochi anni, tanto la società come le relazioni di potere. Per Mackinder, l’innovazione con un maggior impatto geopolitico sarebbe stata l’introduzione massiva delle ferrovie. Il geografo inglese sosteneva che il futuro del commercio mondiale si sarebbe sarebbe stato appannaggio della grande massa continentale eurasiatica. Chi avesse avuto la capacità di controllare il commercio – come fonte primaria del potere economico e politico – della massa eurasiatica (definita Continental Island) avrebbe dominato il mondo.

Mappe geopolitiche: Mackinder e l’identificazione della regione pivot

Halford Mackinder sosteneva che durante la storia dell’umanità, la gran regione dell’est Europa, fino agli Urali (corrispondente approssimativamente con il territorio russo) è stata decisiva per gli spostamenti degli equilibri di potere sul continente. Mackinder vedeva proprio nella Russia il cuore del futuro del commercio mondiale. Considerando la forza dell’impero tedesco di allora, il geografo inglese incentivò la paura contro l’avversario teutonico, destinato alla vittoria definitiva sulle altre potenze europee. La politica del terrore filtrata in salsa geopolitica consegnò, alla storia, un rovesciamento del sistema di alleanze. L’accerchiamento prodotto dall’intesa tra Francia, Regno Unito e Russia produsse, nei teutonici, il sentimento d’angustia e di limitazione dello spazio vitale (il lebensraum, riutilizzato qualche anno più tardi come elemento legittimante della politica espansionista nazista da Karl Haushofer).

 

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
Tutti gli articoli di Alessandro Faggiano →