Vaccini obbligatori: 130 famiglie altoatesine chiedono asilo in Austria

Pubblicato il 10 Giugno 2017 alle 15:30 Autore: Camilla Ferrandi
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Vaccini obbligatori: 130 famiglie altoatesine chiedono asilo in Austria

Qualche giorno fa, il consiglio provinciale dell’Alto Adige approvava, all’unanimità, una mozione che chiedeva “lo stralcio delle misure coercitive previste dal decreto sui vaccini e una campagna di sensibilizzazione ampia ed equilibrata”.

Vaccini: consiglio altoatesino approva mozione contro decreto Lorenzin

Risponde così l’assemblea altoatesina all’approvazione del tanto discusso decreto Lorenzin, che prevede l’obbligatorietà di 12 vaccini per l’iscrizione ad asili nido e scuole materne. In consiglio tutti favorevoli. “Sì alle vaccinazioni, ma non alle imposizioni” è la posizione sulla quale maggioranza e opposizioni hanno trovato l’accordo. Assente alla votazione il Partito democratico.

Emerge, ancora una volta, la refrattarietà sudtirolese agli obblighi per i vaccini, influenzata dalle politiche dei vicini austriaci, da sempre fedeli alla linea della raccomandazione.

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Vaccinazioni obbligatorie: 130 famiglie altoatesine chiedono asilo in Austria

È in questa cornice che si colloca la notizia di ieri. Oltre 130 famiglie altoatesine hanno annunciato che chiederanno ‘asilo’ in Austria per sfuggire all’obbligo di vaccinazione dei loro figli.

“I genitori hanno già scritto al presidente italiano Mattarella, a quello austriaco Van der Bellen, come anche al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite di Ginevra”, dichiara l’attivista no vax Reinhold Holzer all’ANSA. “Di certo – ha aggiunto – non avveleneremo i nostri bambini. ‘Asilo’ non lo chiede solo chi scappa da una guerra, ma anche chi si vede privato dei diritti umani”.

“I vaccini sono una carneficina chimica ai danni dei nostri figli” continua Holzer. “Sono soprattutto altoatesini che vivono nei pressi del confine – come Vipiteno, Bressanone e la alta val Venosta – che intendono trasferirsi in Austria per non dover vaccinare i loro figli oppure rischiare multe salatissime”, spiega l’attivista.

Vaccini obbligatori: la vicenda dell’attivista Holzer

Reinhold Holzer era già conosciuto a livello nazionale. Negli anni ’90, infatti, aveva avuto molta risonanza mediatica una sua vicenda personale. La Cassazione gli aveva revocato la potestà genitoriale per non aver vaccinato i propri bambini. Per questo decise di ‘esiliare’, con moglie e figli, in Austria. Solo dopo l’intervento dell’allora governatore Luis Durnwalder, la famiglia Holzer potè tornare in Alto Adige.

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“Gli altoatesini – continua l’attivista – sono particolarmente sensibili ai temi della salute e dell’ambiente. Perciò da noi il numero di bambini non vaccinati è particolarmente alto”.

Vaccini obbligatori: Trentino Alto Adige all’ultimo posto per copertura vaccinale

Il Trentino Alto Adige, e in particolare la provincia di Bolzano, è all’ultimo posto a livello nazionale per la copertura vaccinale. Nel caso del morbillo, ad esempio, meno del 70% dei bambini si è sottoposto al vaccino. Un 15% in meno rispetto alla media nazionale, pari a circa l’85% secondo il Ministero della Salute.

Alcuni dati. A Glorenza (BZ) nessun bambino viene  vaccinato nei primi 24 mesi di vita. Mentre a Laces, sempre in provincia di Bolzano, su 58 bambini sotto i 24 mesi, solamente 17 hanno fatto il vaccino trivalente.

San Pancrazio d’Ultimo, si legge su Alto Adige, solo un bambino su 10 è vaccinato. Solo un bambino su 8 a Senale San Felice. 4 su 17 a Tesimo.

A livello regionale, il vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia, viene effettuato al 58% dei bambini fino a 24 mesi di vita. Solo a Merano il dato è leggermente più confortante. La percentuale sale a 79,2%.

L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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