Sondaggi SWG: il plebiscito sul sensazionalismo televisivo

Pubblicato il 22 Giugno 2017 alle 12:33 Autore: Alessandro Faggiano
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Sondaggi SWG: il plebiscito sul sensazionalismo televisivo

In uno degli ultimi sondaggi di SWG, si parla del tanto vituperato sensazionalismo televisivo. La cronaca nera, i problemi sociali – molti legati al tema migratorio – e i retroscena politici. La spettacolarizzazione della politica e del contrasto sociale è il prodotto di una realtà sempre più mediatica e mediatizzata. Una svolta che sembra essere stata recepita pienamente dagli italiani, stando al risultato del sondaggio condotto dall’istituto demoscopico.

L’affermazione sottoposta da SWG è la seguente;

In TV si vedono spesso trasmissioni sulla vita delle persone e su eventi che la rendono difficile o drammatica. Lei ritiene che questi programmi siano forzati e spettacolarizzati nei titoli o nella presentazione?

La stragrande maggioranza degli intervistati si trova d’accordo con l’affermazione.

Sondaggi SWG, sensazionalismo viene riconosciuto da 9 italiani su 10

Stando ai risultati, la quasi totalità del campione considera che gli attuali programmi TV siano di carattere sensazionalista; che cerchino scalpore e che provino a suscitare emozioni, piuttosto che puntare all’analisi lucida, distaccata. Il 44% condivide pienamente l’idea che la programmazione televisiva “forzi” i temi, li spettacollariza, propone titoli altisonanti e musiche incalzanti, che estremizzano l’impatto emotivo delle vicende presentate.

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Un altro 47% si trova abbastanza d’accordo. Nel totale, quindi, oltre 9 intervistati su 10 (91%) identificano la nuova fase della televisione e alcuni dei suoi tratti più caratteristici. Spettacolarizzazione e drammatizzazione, generatori di un sensazionalismo spesso contrastante con la razionalità.

Sondaggi SWG: sensazionalismo adottato anche nel campo politico

I cambiamenti avvenuti nel panorama televisivo hanno inciso anche sulla narrativa politica. Considerando l’importanza della televisione nel processo di formazione dell’opinione pubblica, la tattica di ricorrere al sensazionalismo si è estesa all’ambito politico. Chi ne ha fatto un cavallo di battaglia è la formazione leghista. In particolare, l’epoca salviniana si contraddistingue per la ricerca incessante del “caso sociale” utile ad avvalorare la propria narrativa. Tuttavia, anche le altre formazioni in gioco ricorrono a questo stratagemma. Basti pensare ai continui ‘je accuse’ tra le due principali formazioni politiche: PD e M5S. L’agenda mediatica e la sua narrativa marca, de facto, l’agenda politica e il discorso sviluppato dai partiti.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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