Bonus trasporti 2018: abbonamenti treni e bus in Legge di Bilancio

Pubblicato il 13 Novembre 2017 alle 13:49 Autore: Camilla Ferrandi
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Bonus trasporti 2018: abbonamenti treni e bus in Legge di Bilancio

In arrivo il bonus sugli abbonamenti al trasporto pubblico. L’articolo 4 del DDL 2960/2017, infatti, prevede delle modifiche al TUIR (DPR 917/86), il Testo Unico delle Imposte sui Redditi.

In particolare, all’articolo 15 TUIR, in cui sono elencati gli oneri detraibili al 19%, è stato inserito il comma i-decies. Quest’ultimo prevede che, dal 2018, rientreranno in tali spese anche quelle sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale per un importo non superiore a 250 euro. Dunque, l’ammontare massimo dell’agevolazione sarà di 47,5 euro annui, cioè il 19% di 250 euro.

Il tetto di spesa massimo fissato dal legislatore (250 euro) non sempre coprirà l’intero esborso sostenuto per un abbonamento da 12 mesi al trasporto pubblico locale nelle diverse città italiane. Potranno farlo, ad esempio, gli utenti romani e napoletani, visto che il costo dell’abbonamento annuale Atac è di 250 euro e di Anm 235,20 euro. Non sarà così invece per l’utenza milanese e fiorentina, dato il prezzo più elevato degli abbonamenti, rispettivamente di 330 e di 310 euro annui.

Bonus trasporti 2018: abbonamenti treni e bus in Legge di Bilancio

Inoltre, all’articolo 51 del Testo Unico, che riguarda la determinazione del lavoro dipendente, al comma 2 è stata inserita la lettere d-bis). Questa prevede che le somme erogate o rimborsate alla generalità o a categorie di dipendenti dal datore di lavoro o le spese da quest’ultimo direttamente sostenute, volontariamenete e/o in conformità a disposizioni di contratto, di accordo o di regolamento aziendale, per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale del dipendente e dei familiari  che si trovano fiscalmente a carico, non concorrono a formare il reddito.

In altri termini, la manovra ripropone per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale il modello utilizzato per i buoni pasto. Anche questi, infatti, non sono computati ai fini della dichiarazione dei redditi. Ovviamente, per beneficiare delle detrazioni, sarà necessario provare la spesa sostenuta. Bisognerà quindi conservare le ricevute di avvenuto pagamento.

Bonus trasporti 2018: agevolazioni abbonamenti treni e bus per tutti

Sempre l’articolo 4 della manovra prevede, altresì, che chiunque sottoscriva un abbonamento per treni ed autobus possa beneficiare di un’agevolazione triennale ad hoc nella dichiarazione dei redditi a partire da quella del 2019 sul 2018. Di questo bonus ne beneficeranno circa 3,5 milioni di italiani, che si spostano per tratte locali, regionali e interregionali, gestite da società pubbliche come Trenord, Atm, Atac o da privati in convenzione. Poco chiaro se l’agevolazione coinvolgerà anche i pendolari di Frecce e Intercity. “La questione non è scontata – dichiara Confconsumatori – perché la norma lascia spazio ad una interpretazione che dovrà essere chiarita dal legislatore”.

Infine, la manovra stabilisce che il contribuente potrà fruire del vantaggio fiscale anche per le spese sostenute nell’interesse di familiari a carico. Anche in questo caso, la detrazione massima resta di 47,5 euro. Infatti, il legislatore non ha previsto un innalzamento del limite massimo di spesa detraibile, che rimane fermo a 250 euro.

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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