Corea del Nord, ultime notizie: Kim e Iran sono un rischio reale

Pubblicato il 24 Gennaio 2018 alle 13:29 Autore: Guglielmo Sano
corea del nord

Corea del Nord, ultime notizie: Kim e Iran sono un rischio reale

Questa volta è il direttore della CIA Mike Pompeo ad avvertire gli americani del pericolo proveniente dalla Corea del Nord. Anche se un attacco non è imminente, il regime nordcoreano è sempre più vicino al suo principale obiettivo: avere la capacità di colpire gli Stati Uniti con il proprio arsenale missilistico. Dunque, sarebbero inutili i ripetuti tentativi di portare Kim Jong un al tavolo delle trattative; il “leader supremo” si fermerà soltanto quando il suo programma sarà del tutto operativo.

Il capo dell’agenzia di intelligence, durante un discorso tenuto all’American Enterprise Institute, famoso think-tank conservatore, ha parlato anche di Iran. Se a Pyongyang si darà la possibilità di avere delle armi atomiche e l’Iran migliorerà quelle in suo possesso molti altri paesi potrebbero dire “anche noi”. Di conseguenza, si assisterebbe a una “proliferation cascade”; una proliferazione nucleare a cascata, in parole povere.

Corea del Nord, ultime notizie: Kim e Iran sono un rischio reale

Insomma, l’intensificarsi delle relazioni tra nordcoreani e Teheran potrebbe rappresentare il pericolo più grande per gli Usa. Infatti, secondo Pompeo, l’attuale instabilità mondiale sta aprendo ampie possibilità non solo al regime di Pyongyang ma a tutte le “rogue nations” con in prima fila proprio la Repubblica Islamica.

“Hanno necessità di recuperare risorse in ogni modo possibile; c’è un mercato che possono sfruttare se continuano ad avanzare nella tecnologia nucleare, balistica e cibernetica” ha sottolineato Pompeo.

Insomma, l’asse Corea-Iran non è pericoloso solo perché i due paesi potrebbero scambiare Know-how o comprare armi illegali l’uno dall’altro. L’ipotesi paventata dal capo dell’intelligence americana è che stiano, in modo più o meno consapevole, creando un “hub”, un punto di riferimento per i nemici dell’America. A questo punto la questione è: come ha fatto la CIA a non accorgersi del rapido sviluppo dei cosiddetti “stati canaglia”?

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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