Elezioni politiche, l’analisi demografica e sociale di Tecnè, boom grillino tra i disoccupati

Pubblicato il 6 Marzo 2018 alle 11:09 Autore: Gianni Balduzzi
elezioni politiche

Elezioni politiche, l’analisi demografica e sociale di Tecnè

Chi ha votato Movimento 5 Stelle in queste elezioni politiche? A livello di età, reddito, occupazione?

Chi dei vecchi elettori del PD sono rimasti fedeli alla ditta?

A questa cerca di rispondere Tecnè con la propria analisi.

Ed emerge subito come nei flussi elettorali vi sia stato uno smottamento delle forze più tradizionali come il PD e il PDL del 2013.

Solo il 47% degli elettori PDL ha votato Forza Italia, il 21% si è riversato sulla Lega, il 12% sul Movimento 5 Stelle.

Stessa scelta di ben il 17% degli elettori PD di allora.

Il tasso di conferma del M5S non è stato altissimo. Il 72%, l’11% dei suoi vecchi elettori ha votato Lega. C’è stato un rimescolamento, perchè molti più voti sono arrivati da altre fonti.

Il PD ha trattenuto il 62% dei propri, e verso LeU ha perso solo il 6%.

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A livello di istruzione il Movimento 5 Stelle perde il driver dei laureati, che lo votano in media con il resto della popolazione. Piuttosto è maggiormente scelto dai diplomati.

I laureati preferiscono più che proporzionalmente il PD, al 22% e +Europa, al 5%.

La Lega e Forza Italia sono maggiormente forti tra chi ha la licenza media ed elementare, tra cui raccolgono il 22%  e il 24% dei voti.

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Dal punto di vista demografico il M5S sfonda tra i 18-30enni con il 44%, e poi tra i 31-44enni con il 40%.

Raccoglie pochissimo oltre i 64 anni, il 19%.

Al contrario del PD che invece raggiunge in questa fascia il 27% ed è primo partito. E si ferma al 15% tra i giovani.

La Lega è più omogenea, ma più debole tra i giovani, mentre arriva al 19% tra i 45-64 anni.

Forza Italia sbilanciata sulla terza età, in cui pareggia con la Lega al 18%.

Più equilibrate le altre liste

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Elezioni politiche, per Tecnè metà dei disoccupati ha votato M5S

Non desta meraviglia il fatto che i più pessimisti sull’economia abbiano votato M5S, che è al 42% tra questi.

Invece tra gli ottimisti vince il PD con il 29%. Poche le variazioni per Forza Italia e Lega. Sembra quasi che l’economia non sia stato molto un driver per questi elettori.

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Infatti la Lega prende il 41% tra coloro che pensano che il più grande problema sia la sicurezza e l’immigrazione, e il 13% tra quelli che vedono il reddito basso come principale preoccupazione.

Al contrario tra questi il M5S arriva al 31%, e al 35% tra chi pensa che il problema sia la mancanza di lavoro.

Tra questi il PD fa meglio della media con il 21%. Forza Italia è forte, con il 18% tra chi è preoccupato per le tasse, ma qui anche la Lega raggiunge il 20%.

Insomma lavoro e povertà i principali punti per gli elettori di M5S, sicurezza e tasse per quelli di centrodestra.

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Non a caso il 50% dei disoccupati ha votato per i grillini. E’ un trionfo, non bissato con i pensionati, tra cui invece raggiungono solo il 20%. Ma che si rinnova tra gli studenti, 49%. E anche con i precari, 39%.

Il Pd va forte tra i pensionati, tra cui è al 27%, e tra i dipendenti pubblici, con il 25%. E’ debolissimo tra i disoccupati e gli studenti.

Lega al 20% tra i dipendenti privati, solo al 12% tra quelli pubblici e gli studenti.

Forza Italia al 22% tra le casalinghe, ma crolla al 7% tra gli studenti.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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