Poste Italiane: truffa Postepay allo sportello, c’è un buco nel sistema?

Pubblicato il 14 Marzo 2018 alle 14:20 Autore: Daniele Sforza
Poste Italiane: nuova truffa PostePay, bug nel sistema?

Poste Italiane: truffa Postepay allo sportello, c’è un buco nel sistema?

Posti diversi, così come (forse) i truffatori. Che però si recano negli uffici di Poste Italiane e utilizzano lo stesso metodo. Chiedendo di caricare la PostePay allo sportello e prelevando somme che però non sono state effettivamente versate. E tutto ciò farebbe pensare a un bug nel sistema. Che consente ai truffatori di prelevare le somme non versate fisicamente, ma solo virtualmente. Ed evidentemente già presenti sulla carta. Per quanto riguarda un eventuale bug, tuttavia, si attendono ancora risposte certe da Poste Italiane. Tale eventualità, infatti, è solo un’ipotesi che le forze dell’ordine stanno prendendo in considerazione.

Poste Italiane: come funziona la nuova truffa PostePay

Un cliente educato e distinto si reca presso gli uffici di Poste Italiane e chiede di accreditare una somma sulla propria PostePay. Tuttavia, non ha la carta con lui; mentre dietro lo sportello inizia la procedura per l’accredito. La pratica viene così avviata con il versamento della somma, ma manca lo step finale. Ovvero il ritiro dei contanti. È a questo punto che il cliente ferma l’operazione affermando di essersi dimenticato i soldi.

Quindi, dice che andrà al Bancomat a prelevare; oppure chiamerà la moglie o un amico per farsi dare i liquidi. “Torno subito”, dice all’impiegato. “15 minuti e torno”. Proprio il lasso di tempo necessario a far sì che il sistema autorizzi nuovi prelievi. A questo punto un complice o il truffatore stesso effettua il prelievo a un Postamat, incassa i soldi registrati dalla pratica avviata in ufficio e sparisce. La truffa è conclusa.

Poste Italiane: truffa PostePay, bug nel sistema?

Nelle ultime settimane sono stati segnalati diversi casi che hanno in comune lo stesso modus operandi. Solo che in posti diversi. Come avvenuto a Marcaria, nel mantovano, dove però i truffatori sono stati presi. E a 180 km di distanza, più precisamente a La Spezia. Nel primo caso i truffati erano tabaccherie ed edicole, ma sono stati in pochi a esserci cascati. In Liguria invece sarebbero state almeno 5 le truffe avvenute in 5 uffici postali di La Spezia. A far presa il comportamento corretto ed educato del truffatore, che avrebbe così raggirato gli impiegati degli uffici postali con modi cortesi e affabili. Inducendoli così nell’errore di credere alla versione del tipo corretto e forse un po’ sbadato.

Le indagini sono ancora in corso e per il momento il cosiddetto “bug nel sistema” è solo un’opzione presa in considerazione. Certamente nei prossimi giorni seguiranno aggiornamenti e notizie ufficiali a riguardo.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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