Sondaggi elettorali Ixè, politiche 2018: ecco come hanno votato i lavoratori il 4 marzo

Pubblicato il 17 Marzo 2018 alle 18:51 Autore: Emanuele Vena
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Sondaggi elettorali Ixè, politiche 2018: ecco come hanno votato i lavoratori il 4 marzo

I disoccupati zavorrano il PD, mentre il Movimento 5 Stelle fa incetta di voti tra chi ha il posto fisso pubblico. Questi sono alcuni dei dati emersi dall’analisi condotta da Ixè – uno dei principali istituti di sondaggi elettorali – sul voto alle elezioni politiche 2018.

L’analisi effettuata dall’istituto guidato da Roberto Weber si basa su una riproporzionalizzazione – in base al verdetto uscito dalle urne – degli ultimi sondaggi pre-voto condotti a febbraio scorso. Secondo Ixè, il M5S fa incetta di voti in quasi tutte le fasce lavorative e tra i disoccupati. In particolar modo, i grillini sfondano tra i lavoratori a tempo indeterminato (dove ottengono oltre il 43%), soprattutto quelli del settore pubblico (dove raggiungono addirittura il 48%).

Decisamente minore (sotto il 30%) invece il loro appeal tra i lavoratori autonomi e le casalinghe, dove restano comunque il partito più votato. Ancor più basso è invece il consenso tra i pensionati (16.1%), decisamente più orientati verso il PD, che sfonda addirittura il 31% tra gli ex dipendenti pubblici. Ma quello dei pensionati è l’unico bacino che sorride ai dem, nettamente deficitari tra le fasce attualmente in età lavorativa, con un vero e proprio crollo tra i disoccupati (appena l’8%).

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Sondaggi elettorali Ixè, politiche 2018: crisi PD tra i disoccupati, M5S vola un po’ ovunque

Per quanto riguarda invece il centrodestra, la Lega di Salvini ottiene punte di consenso soprattutto tra le partite IVA e le casalinghe. Un dato che conferma il forte spostamento degli equilibri nel centrodestra e il capovolgimento delle gerarchie tra Carroccio e Forza Italia. Il partito di Berlusconi riscontra difficoltà soprattutto tra gli studenti e i dipendenti a tempo indeterminato, difendendosi bene invece tra i pensionati (soprattutto gli ex lavoratori privati).

I partiti che sembrano convincere maggiormente i precari sono il M5S e +Europa. Interessante soprattutto il dato della formazione della Bonino, che tra i dipendenti a tempo determinato riesce a superare addirittura il 4%. Ma il dato migliore per +Europa ma anche tutta l’area di centrosinistra – ad esclusione del PD – arriva dal voto degli studenti. Tra i quali ottengono le loro migliori performance, oltre alla Bonino, anche Liberi e Uguali, Potere al Popolo ed il duo Lorenzin+Insieme. L’unico partito di centrodestra in grado di intercettare con un certo successo il voto degli studenti è quello più spostato verso il centro, cioè Noi con l’Italia (2.8%, il doppio rispetto all’1.4% nazionale).

Per quanto riguarda gli astenuti, il dato più alto si riscontra tra gli studenti e i precari (soprattutto del settore pubblico). Viceversa, più propensi a recarsi alle urne si sono rivelati i dipendenti pubblici col posto fisso. Che, come abbiamo visto, rappresentano non a caso il punto di forza del M5S, il nuovo partito di maggioranza relativa dopo il voto del 4 marzo.

 

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Sondaggi elettorali Ixè, politiche 2018: il voto ed il rancore sociale

Ixè ha analizzato anche il livello di rancore sociale. Ovvero, come hanno votato gli italiani che ritengono di aver dato allo Stato italiano più di quanto effettivamente ricevuto. Una fetta che, secondo Ixè, attualmente equivale al 54% dell’elettorato. Il risultato premia ovviamente il M5S, che ottiene il 38% tra i più “arrabbiati”. Bene anche Lega e soprattutto Forza Italia, gli unici altri due partiti ad ottenere in questa fascia maggiori consensi rispetto al dato medio nazionale. Al contrario, è il centrosinistra – e soprattutto il PD – a far registrare le migliori performance tra gli elettori con “meno rancore sociale”.

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(nota metodologica – in attesa di diffusione)

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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