Ncd divisa, Alfano studia un “supergruppo parlamentare” di centrodestra

Pubblicato il 24 Luglio 2014 alle 10:32 Autore: Carmela Adinolfi
leader ncd

L’assemblea nazionale del Nuovo Centrodestra è in programma per sabato prossimo a Roma. Per quella data il leader Angelino Alfano sta studiando una strategia che permetta a Ncd di proseguire il suo cammino, senza diventare la stampella della rediviva Forza Italia. Un “supergruppo parlamentare centrista”, questa l’idea nella testa del ministro dell’Interno. Cento parlamentari in tutto, tra deputati e senatori, da reclutare non solo fra le fila di Ncd ma coinvolgendo anche altri partiti come Scelta Civica, Udc e i Popolari di Mario Mauro. Una super formazione di centrodestra, per tenere fuori dai giochi Berlusconi e mettere al riparo Ncd dallo spettro di una tornata elettorale sempre più probabile, dato il cammino impervio della riforma del Senato, ora in discussione a Palazzo Madama. Con le minacce del premier a rendere sempre più reale la minaccia di nuove elezioni: “O passa la riforma o andiamo a votare”, avrebbe intimato Renzi al PD e agli alleati.

NCD

Frattanto, le sirene di Silvio Berlusconi si sono già attivate, cominciando il corteggiamento degli ex compagni di partito, fuoriusciti nel 2013 dal progetto di rifondazione di Forza Italia, nel passaggio dal Pdl alla “nuova nave azzurra”, guidato dai “falchi” Verdini e Santanché. La fronda del partito disponibile ad un’apertura verso l’ex Cavaliere è composta da Nunzia De Girolamo, Barbara Saltamartini e dal Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. “Se Renzi dialoga con Berlusconi, come facciamo noi a chiudere la partita”, avrebbe chiesto Lupi esponendo le sue perplessità rispetto alla fondazione di una nuova formazione di destra. Formazione, invece, che nei desiderata di Alfano dovrebbe avere così più voce in capitolo nella trattativa con il premier, data la grande quantità dei componenti. Il voto sicuro di cento senatori, blinderebbe così qualsiasi proposta di governo. E, allora, davvero l’alleanza Renzi-Alfano potrebbe durare fino al 2018, data della scadenza naturale della legislatura. La “Costituente Popolare”, questo il nome scelto per il nuovo gruppo, sarà annunciata dallo stesso Alfano nell’assemblea di sabato. Un progetto a cui hanno già confermato la loro adesione i big Quagliariello, Cicchitto, Schifani, Sacconi e Lorenzin.

de girolamo

La maggioranza del partito, dunque, non ha nessuna intenzione di riaprire il dialogo con l’ex Cavaliere. Troppo vivi e recenti gli strascichi e le polemiche durante la separazione con il Pdl per tentare di ricucire lo strappo. Troppo poche le garanzie per Alfano e compagni che preferiscono rimanere forza di governo, invece di contrapporsi al PD di Renzi. “La linea la detto io, chi non ci sta mi faccia sfiduciare“, avrebbe minacciato Alfano. “Dirò ciò che penso sabato, in assemblea”, ha fatto sapere, per tutta risposta, De Girolamo. Lo scontro fra la nomenklatura e la minoranza in Ncd è solo rimandato. Sullo sfondo, l’ombra di Berlusconi, riabilitato dall’assoluzione in appello per il processo Ruby, e la tentazione per molti in Ncd di una nuova migrazione verso FI.

Carmela Adinolfi

L'autore: Carmela Adinolfi

Classe '89. Una laurea triennale in comunicazione e una specializzazione in Semiotica all'Alma Mater Studiorum. Da Salerno a Perugia, passando per Bologna. Esperta in comunicazione politica, ha approfondito l'ascesa al potere di Matteo Renzi. Interessi: dal marketing alla comunicazione politica fino alle nuove forme di giornalismo digitale. Scrive per Termometro Politico e si allena per diventare giornalista.
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