Indagine penale sulla Trump Organization: nuovi guai per l’ex POTUS

Pubblicato il 26 Maggio 2021 alle 21:13 Autore: Andrea Noli

L’indagine sulla Trump Organization, il complesso di società che fanno capo all’ex Presidente Donald Trump, è ufficialmente diventata anche un’indagine penale.

L’ufficio della procuratrice generale di New York Letitia James, ha annunciato di aver aperto un’indagine penale sulla Trump Organization per accertare se la stessa abbia manomesso i bilanci per ottenere prestiti e benefici fiscali.

Questo nuovo fascicolo di indagini va ad affiancare quelle civili, in corso dal 2019.

Le accuse

La Trump Organization è accusata di aver truffato sia i finanziatori che il fisco. Aumentando certe voci di bilancio si sarebbe assicurata prestiti ingenti mentre ne avrebbe diminuito altre per abbassare la base imponibile e quindi pagare meno tasse.

Questo sarebbe avvenuto gonfiando i valori in alcune documenti per le dichiarazioni e diminuendoli in altri. Se questo dovesse essere accertato, e se fosse accaduto con dolo, porterebbe a delle accuse penali.

Inoltre, l’organizzazione avrebbe sfruttato i bilanci gonfiati per truffare delle compagnie di assicurazione facendo risultare il valore degli edifici di proprietà dell’organizzazione, ben più alto rispetto alla realtà.

Non è ancora chiaro se l’ex presidente o dei suoi familiari siano anch’essi parte dell’indagine penale. Ovviamente, in quanto proprietario (unico o con soci) di tutte le proprietà facenti capo all’organizzazione, Donald Trump è comunque coinvolto nell’indagine.

Ora Trump e la sua organizzazione rischiano di dover affrontare due processi da due diversi pubblici ministeri.

L’Ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan Cyrus Vance Jr., è anche entrato in possesso delle dichiarazioni dei redditi dell’ex presidente, dopo una battaglia legale durata quasi un anno. Il tema è sempre stato molto “caro” a Trump che ha cercato di mantenerli privati fino all’ultimo. Questi documenti, oltre che avere un grande valore legale, sono anche oggetto di curiosità da parte del pubblico data l’immagine di grande imprenditore che Trump ha costruito per sé.

Una volta candidatosi, Trump ha infranto la tradizione di presentare le proprie dichiarazioni dei redditi al pubblico e questo ha suscitato sospetti su possibili conflitti di interesse o problemi finanziari delle società dell’ex presidente.

Le indagini pregresse

Come detto all’inizio, la svolta “penale” delle indagini su Trump arriva dopo quasi due anni dal loro inizio. Infatti, il procuratore Vance stava già da tempo indagando sulle pratiche con cui l’ex presidente ha condotto i suoi affari e sui pagamenti che avrebbe elargito a due donne con cui avrebbe avuto relazioni extra-coniugali.

Il procuratore si è trovato di fronte la non cooperazione di Trump che lo ha accusato di essere parte di una persecuzione politica.

Il lavoro congiunto dei due uffici dei procuratori è avvantaggiato dalla struttura organizzativa della Trump Organization, che ruota attorno ad un numero molto limitato di persone. Tra queste rientrano due figli del presidente, Eric e Don Jr., come vicepresidenti esecutivi mentre quasi tutte le altre attività vengono esternalizzate.

La reazione di Trump

Non si è fatta attendere la risposta di Donald Trump che in merito all’indagine penale sulla Trump Organization ha dichiarato che non c’è niente di più corrotto di un’indagine alla disperata ricerca di un crimine.

Trump ha inoltre dichiarato che Letitia James sta cercando di incriminarlo per ottenere un vantaggio politico personale.

Secondo Trump, sia James che Vance vogliono solamente distruggere la fortuna politica da lui realizzata.

“Ho costruito una grande azienda, impiegato migliaia di persone e tutto quello che faccio è essere attaccato ingiustamente e abusato da un sistema politico corrotto”

L'autore: Andrea Noli

Analista aziendale, scrivo articoli da oltre quattro anni oscillando tra Economia e politica.
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