Poste Italiane: buoni fruttiferi e libretto postale, il confronto sui tassi

Pubblicato il 17 Maggio 2018 alle 15:33 Autore: Daniele Sforza
Poste Italiane: buoni fruttiferi e libretto postale, confronto tassi

Poste Italiane: buoni fruttiferi e libretto postale, il confronto sui tassi.

Per valutare l’andamento dei buoni fruttiferi e dei libretti postali di Poste Italiane, risulta utile dare un’occhiata al bilancio 2017 approvato lo scorso 28 marzo dalla Cassa Depositi e Prestiti, il braccio finanziario del MEF che colloca i buoni e i libretti tramite la rete di Poste Italiane. I prodotti appena citati rappresentano due punti chiave del risparmio italiano, ma i risultati finali hanno registrato seno più solamente per i Buoni.

Poste Italiane: buoni fruttiferi e libretto postale, i dati 2017

Nel complesso le risorse mobilitate dal Gruppo nel 2017 sono in aumento dl 20% rispetto al 2016, e pari a 33,7 miliardi di euro; è quanto si legge nella Relazione annuale 2017 della società. Gli investimenti attivati ammontano in totale a 58 miliardi di euro. I risultati economici 2017 sono in aumento rispetto al 2016. L’utile netto di CDP Spa è pari a 2,2 miliardi di euro, ovvero +33% rispetto al 2016. Infine, si registra una solidità patrimoniale rafforzata, con un patrimonio netto di 24,4 miliardi di euro (+1,2% rispetto al 2016).

Stando a quanto riferisce Wall Street Italia, si è registrata nel 2017 una raccolta netta del comparto Libretti pari a -10 miliardi di euro, parzialmente compensati dai +2,5 miliardi di euro per il comparto Buoni Postali. Tornando ai Libretti, quelli Ordinari hanno registrato un risultato negativo pari a -4 miliardi di euro; migliore rispetto al negativo sommato dei Libretti Smart (-6 miliardi).

Per ciò che concerne i buoni fruttiferi postali, si registra un risultato positivo, che è la differenza ttra i -5,8 miliardi di euro dei Buoni di competenza del MEF (i Buoni emessi prima del 2000) e i +8,3 miliardi di euro dei Buoni di competenza della CDP. La performance migliore nel settore dei Bfp è stata registrata dai Buoni 3 Anni Plus, con una raccolta di oltre 14 miliardi di euro nell’arco di 7 mesi. Tale tipologia di Buoni offre un rendimento annuo lordo pari allo 0,70% e ha una durata di 3 anni.

Poste Italiane: Libretto Postale, gli interessi

Con riferimento alle guide di Risparmio Postale, cominciamo a confrontare i tassi di interesse offerti dai buoni fruttiferi e dai libretti postali; partendo proprio da questi ultimi.

Gli interessi del Libretto Postale Ordinario maturano dal giorno del versamento fino alla data dell’estinzione del Libretto; con capitalizzazione annua al 31 dicembre. Il Libretto Ordinario assicura un tasso nominale annuo lordo dello 0,01%, in vigore dal 18 febbraio 2016. Per quanto riguarda gli oneri fiscali, si applica una ritenuta del 26% sugli interessi. Per ciò che concerne l’imposta di bollo, quest’ultima è fissata a 34,20 euro per persona fisica; 100 euro per persona giuridica. Per le persone fisiche l’imposta non è dovuta quando la giacenza media annua complessiva dei Libretti con medesima intestazione non è superiore a 5.000 euro.

Gli interessi del Libretto Postale Smart maturano dal giorno del versamento e fino alla data dell’estinzione del libretto stesso; con capitalizzazione annua al 31 dicembre. Per quanto riguarda la ritenuta sugli interessi è la stessa per il Libretto Ordinario (26%). Cifre e condizioni uguali anche per l’imposta di bollo.

In merito al Libretto postale dedicato ai minori, “gli interessi maturano dal giorno del versamento fino al giorno del compimento del 18° anno del minore; con capitalizzazione annua al 31 dicembre”. Ritenuta sugli interessi e imposta di bollo non variano rispetto agli altri Libretti.

Poste Italiane: Buoni fruttiferi, i tassi

Passiamo ora ai Buoni fruttiferi postali, cominciando a elencare gli interessi relativi ai Buoni postali dedicati ai minori. In questo caso i tassi variano in modalità crescente in base alla durata dell’investimento. Si parte così dallo 0,50% fino a 2 anni e si arriva al 2% al compimento dei 17 anni.

Anche i tassi di interesse sui Buoni Ordinari variano in base alla durata dell’investimento. Si parte così dallo 0,05% che si registra alla fine del 1° anno (sia per il Tasso Annuo Nominale Lordo che per il rendimento effettivo annuo lordo alla fine del possesso); e si conclude al 3,50% (TANL) e all’1,50% (rendimento effettivo).

Passiamo quindi al Buono 3 Anni Plus, ovvero quel tipo di buono che ha registrato la migliore performance l’anno scorso in quanto a sottoscrizioni. Il rendimento garantito è dello 0,40%, con il riconoscimento degli interessi maturati solo in caso di rimborso a scadenza.

Il rendimento dei Buoni fruttiferi 3×2 varia in base al periodo di possesso. Garantiti infatti allo 0,30% alla fine del 3° anno, e all’1% alla fine del 6° anno.

Tra le altre tipologie di Buoni disponibili spiccano quelli 3×4; anche qui i rendimenti variano. Alla fine del 3° anno sono assicurati allo 0,30%; invece, alla fine del 6° anno salgono allo 0,75%; alla fine del 9° anno aumentano all’1,25%, mentre alla fine del 12° anno si attestano a quota 1,50%. Ovviamente il rimborso di tali interessi potrà essere richiesto solo alla fine del trimestre di sottoscrizione.

Concludiamo con i Buoni 4 anni Risparmiosemplice il cui tasso effettivo di rendimento annuo lordo alla fine dei 4 anni arriva allo 0,40%. Previsto anche un rendimento premiale, previo il raggiungimento dei requisiti, stazionato allo 0,60%.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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