G7 Canada 2018: partecipanti e agenda, Italia a rischio assenza

Pubblicato il 31 Maggio 2018 alle 14:34 Autore: Giancarlo Manzi
g7 canada 2018

G7 Canada 2018: partecipanti e agenda, Italia a rischio assenza

L’attuale crisi di governo stride con gli appuntamenti internazionali che coinvolgeranno a breve l’Italia. Tematiche strategiche per il futuro dell’Eurozona e del mondo; in primis, di questo di parlerà al G7 finanziario che inizia stasera in Canada. Un appuntamento che precede il G7 dei Capi di Stato e di Governo previsto ancora in Canada l’8 e il 9 giugno.

L’Italia, al netto delle ultime voci sulla formazione di un esecutivo Lega-5 Stelle, rischia di essere di fatto assente dai tavoli. Questo perché non esistono ancora titolari a Palazzo Chigi e nei dicasteri che abbiano i pieni poteri garantiti da un mandato pieno.

A regnare sovrana è dunque l’incertezza dei funzionari di via XX settembre. L’uscente Pier Carlo Padoan è già in pre-allarme, pronto a prendere il primo aereo per il Canada insieme al Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Tuttavia, se dalla capitale dovesse arrivare la soluzione alla crisi (politica o tecnica che sia), il protocollo prevede che Padoan faccia un passo indietro in favore del direttore della sezione Rapporti Finanziari Gelsomina Vigotti, già atterrata a Whistler.

G7 Canada 2018: i temi sul tavolo

Il summit preparatorio tra i ministri dell’Economia di Usa, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Canada vede al centro una questione molto spinosa: i dazi imposti da Donald Trump all’Europa su acciaio e alluminio. Un punto sul quale l’Italia non può stare a guardare, essendo la nona forza mondiale del settore per esportazioni. Il rischio per il nostro paese è quello di assistere in modo passivo allo sviluppo della discussione; senza la possibilità di assumere una posizione forte, magari in alleanza con Francia e Germania, gli altri due partner europei penalizzati dalla decisione del Governo americano.

G7 Canada 2018: i nodi sull’Eurozona

Il sostituto di Angelino Alfano al Ministero degli Esteri è atteso in Lussemburgo il 24 giugno al Consiglio Affari generali. Il nuovo premier, invece, avrà come primo banco di prova il Consiglio Europeo del 28 giugno a Bruxelles. In entrambi i casi si affronteranno temi decisivi come la proroga delle sanzioni alla Russia; potrebbe arrivare anche  la proposta di un bilancio comune da Emmanuel Macron. Il presidente francese si aspetta su questo una sponda dell’Italia in funzione anti-tedesca. La Merkel, invece, potrebbe rilanciare su completamento dell’unione bancaria e garanzie sui depositi. Infine, ultimo ma non meno importante, il punto sulla questione migranti (superamento del regolamento di Dublino sui richiedenti asilo).

L’11 e 12 luglio, inoltre, a Bruxelles è atteso Donald Trump per il consiglio Nato; in ballo decisioni importanti su lotta al terrorismo, rapporti Ue-Nato e atteggiamento da tenere nei confronti della Russia e del suo protagonismo sempre più accentuato in Medioriente (crisi siriana).

Qualche giorno dopo in Argentina si terrà il G20 dei ministri economici; preludio del G20 dei capi di Stato e di Governo di fine novembre a Buenos Aires. Senza dimenticare che, a fine 2018, all’Italia tocca assumere la presidenza dell’Osce, l’organo che promuove la pace il dialogo tra le nazioni europee.

Giancarlo Manzi