Mondiali Russia 2018, focus Costa Rica: i Ticos di nuovo guastafeste?
Mondiali Russia 2018, focus Costa Rica: i Ticos di nuovo guastafeste?
La selezione del Costa Rica è salita ai palcoscenici internazionali soltanto dopo il 2010.
La storia precedente di successi si è limitata alla vittoria di 3 Campionati CONCACAF/Gold Cup e a due quarti di finale della Copa America.
Dicevamo del 2010, anno spartiacque del calcio costaricano.
L’anno successivo infatti, la federazione decise di affidare le sorti della selezione al colombiano Jorge Luis Pinto, che aveva già allenato la squadra nel 2004-2005 senza però conseguire risultati entusiasmanti.
Trovandosi fra le mani uno staff poco all’altezza ed un parco giocatori non di fama internazionale, il colombiano puntò subito al sodo imponendo ai suoi un calcio fatto di concretezza e fisicità.
Il modulo che cominciò a contraddistinguere la squadra fu il 4-5-1, un sistema strano per queste latitudini. Il suo lungo lavoro trasformò una Cenerentola del calcio in una piccola ma temibile corazzata.
Mondiali Russia 2018: nel mondiale brasiliano il gran exploit dei Ticos
Il miracolo avvenne con la qualificazione ai quarti di finale ai Mondiali del 2014.
Inseriti come comprimaria in un girone con Italia, Inghilterra ed Uruguay, i ragazzi terribili riuscirono a portare a termine un’impresa alla vigilia inimmaginabile.
Liquidarono prima la Celeste di Cavani e Luis Suarez con un perentorio 3-1 in rimonta, pochi giorni dopo fecero fuori l’Italia con un secco 1-0 ed infine, grazie allo 0-0 con l’Inghilterra, si qualificarono come primi nel girone.
Battuti i Greci, in una partita fatta di poche emozioni ma di tanta tattica e conclusasi ai tiri dal dischetto, il Costa Rica venne eliminato solo nei quarti dall’Olanda, sempre ai calci di rigore, chiudendo così la propria esperienza mondiale addirittura da imbattuta.
In quella squadra emerse fra tutti il portiere Keylor Navas, uomo dalla poca tecnica fra i pali ma di una reattività esplosiva, caratteristiche che gli fanno alternare prove di altissimo livello a situazioni imbarazzanti.
Quel Mondiale gli fu di grande spinta per la carriera: poco dopo arrivò infatti la chiamata dal Real Madrid, squadra con la quale il portiere dei Ticos ha vinto ben 3 Champions League consecutive.
Mondiali Russia 2018: l’ossatura della squadra uguale al 2014
Terminata l’esperienza del CT Pinto nel 2015, arrivò sulla panchina il costaricano Oscar Ramírez, che si è limitato a mantenere unito il gruppo e a rafforzare il 4-5-1.
In Russia l ‘ossatura della rosa sarà per lo più la stessa del 2014.
Fra i pali giocherà l’esperto Keylor Navas.
In difesa ci saranno Giancarlo González Castro, l’esperto Bryan Oviedo e il jolly Cristian Gamboa Luna.
A centrocampo, la linea centrale sarà formata da Guzman e Borges, con Bolanos ed il capitano Ruiz che agiranno sulle fasce.
Davanti il posto come unica punta sarà affidato a Joel Campbell, unico giocatore del reparto con un curriculum di un certo livello.
In Russia saranno inseriti nel Gruppo E con Brasile, Svizzera e Serbia.
Sulla carta il primo posto sembra già assegnato, ma la lotta per il secondo non sarà un’impresa impossibile, soprattutto se i Ticos metteranno sull’erba la solita sagacia che li contraddistingue.