Ddl Senato, governo battuto su emendamento Lega Nord. Renzi contro i dissidenti: “Non avete coraggio”

Pubblicato il 31 Luglio 2014 alle 15:46 Autore: Emanuele Vena
riforma senato della repubblica

Nonostante i gesti distensivi per fermare il muro dell’ostruzionismo, l’iter del ddl Boschi per la riforma del Senato continua ad incontrare ostacoli. E già nella prima mattinata della lunga full immersion odierna – Senato riunito sino alle ore 24 – arrivano i nuovi stop, con l’ennesima sospensione della seduta.

RENZI ATTACCA – Durante la direzione del Pd il premier Matteo Renzi attacca frontalmente i dissidenti che oggi hanno mandato sotto il governo. “Lasciano l’amaro in bocca, perchè non hanno avuto coraggio, rifugiandosi nel voto segreto:noi il dissenso l’abbiamo valorizzato nelle assemblee, in sede di dibattito”. Ma, rimarca Renzi, “non è il remake dei 101” (riferimento ai 101 franchi tiratori del Pd che affossarono l’elezione al Quirinale di Romando Prodi).

Il premier si è soffermato poi sul cosiddetto “canguro”: “Noi abbiamo avuto e avremo uno stile che non è evitare il canguro,ma la lumaca”. E dà il via libera alle preferenze: “Qualora ce ne fosse la possibilità, davanti all’ipotesi di introdurre le preferenze credo che il Pd dovrebbe tornare indietro rispetto alla posizione che ha tenuto fin qui”. E a chi parla di “accordo segreto” con Berlusconi, Renzi risponde: “Il Patto nazareno è un atto parlamentare, può piacere o no, si può cambiare o no“.

FINE BICAMERALISMO PERFETTO – L’Aula ha approvato, con 214 sì, 81 no e 6 astenuti, l’articolo 1 del ddl Boschi sulle funzioni delle Camere che in pratica sancisce la fine del bicameralismo perfetto. Il capogruppo Pd a Palazzo Madama Luigi Zanda non ha risparmiato critiche al presidente del Senato, esortandolo a procedere nelle votazioni: “Presidente lei sta aprendo un dibattito che non dovrebbe aprire! Abbiamo il diritto che si voti sulla separazione dei voti, abbiamo il diritto di votare a voto palese quel che la costituzione chiede si voti in modo palese, nulla di più” ha detto Zanda in Aula.

TEMI ETICI – La trappola per il governo è arrivata su un emendamento presentato dal senatore della Lega, Stefano Candiani, a proposito dei cosiddetti ‘temi etici’. La proposta di modifica dell’articolo 55 della Costituzione conferisce al Senato competenze sui temi della famiglia e del matrimonio, su quelli della salute e su quelli etici previsti dagli articoli 29 e 32 della Costituzione. La maggioranza, pur esprimendo parere contrario, è stata battuta: 154 i voti favorevoli, 147 contrari e 2 gli astenuti. Sull’emendamento il presidente del Senato Grasso aveva concesso il voto segreto, nonostante la contrarietà dei capigruppo di maggioranza, del ministro Boschi e di uno dei due relatori della legge, cioè Anna Finocchiaro, a differenza del leghista Calderoli che aveva espresso parere favorevole. Il voto ha costretto il presidente Grasso a sospendere immediatamente la seduta, ripresa poi più tardi. E il PD – con un tweet di Francesco Nicodemo, responsabile della comunicazione del partito – grida al complotto, rispolverando lo spettro dei 101 che tradirono Prodi.

FULL IMMERSION E TENTATIVI DI DISTENSIONE – La votazione oggi andrà avanti con una vera e propria full immersion, con il Senato riunito sino alle ore 24 per discutere gli emendamenti. Nonostante le polemiche tra Di Maio (M5S) e Grasso – con il primo duro nei confronti del ruolo svolto dal secondo in una maniera definita sostanzialmente poco istituzionale – ci ha pensato il capogruppo PD Zanda a provare una manovra distensiva, concedento al M5S mezz’ora del tempo a propria disposizione per gli interventi in Aula. La scelta in realtà ha scatenato la dura reazione di SeL: “Solo a noi si vuole impedire di parlare, ne prenderemo atto”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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