Atletico Madrid, capitan Gabi saluta. Il Qatar lo aspetta

Pubblicato il 30 Giugno 2018 alle 17:02 Autore: Lorenzo Annis
Atletico Madrid

Atletico Madrid, capitan Gabi saluta. Il Qatar lo aspetta

Gabriel Fernandez Arenas, meglio noto come Gabi, ha deciso di salutare dopo undici stagioni divise in tre diverse esperienze il suo Atletico Madrid, di cui è stato uno storico capitano.

Il suo futuro sarà in Qatar, precisamente in quell’Al-Sadd dove attualmente milita l’ex Barcellona Xavi e dove qualche anno fa giocò anche lo storico capitano del Real Madrid Raul Gonzalez Blanco.

Atletico Madrid: la carriera di Gabi

Classe ’83 nativo di Madrid, Gabi entra da giovane a far parte delle giovanili dei colchoneros ed esordisce in Liga nella stagione 2003/2004.

La stagione dopo si trasferisce in prestito ai vicini del Getafe dove resta una sola stagione giocando con continuità nella massima serie spagnola.

Ritornato alla base disputa due stagioni prima di trasferirsi, stavolta a titolo definitivo, al Real Saragozza.

Nel club aragonese resta quattro stagioni diventando un ottimo centrocampista dotato anche di un discreto vizio del gol nonostante la posizione piuttosto arretrata occupata in campo, arrivando addirittura in doppia cifra nella stagione 2010/2011.

L’anno dopo però sposa di nuovo il progetto dell’Atletico Madrid, con cui lo scorso 20 maggio ha disputato la sua ultima partita, la numero 417 con la maglia rojiblanca.

Diventato da subito capitano, diventa un leader e un baluardo della squadra madrilena nell’era Simeone, la più florida nella storia dell’Atleti.

Una Liga, una Copa del Rey, una Supercoppa Spagnola, due Europa League e una Supercoppa Europea il suo palmares.

Nonostante le grandi stagioni disputate, non arriva mai ad esordire con la nazionale maggiore spagnola.

Per lui solo 7 presenze e 1 gol in Under 20 e 12 presenze in Under 21.

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Atletico Madrid: Gabi, un capitano silenzioso ma sempre presente

Gabi ha rappresentato per l’Atletico una vera e propria istituzione.

Leader silenzioso ma forte caratterialmente, mastino di centrocampo di quelli di cui ne rimangono ormai pochi in circolazione, per i suoi compagni è sempre stato una guida e un esempio da seguire.

Ha rappresentato in tutte le sue forme il Cholismo, fatto di garra, voglia di non mollare mai e tanto senso d’appartenenza.

Nonostante la brillantezza non fosse più quella di qualche anno fa, anche nell’ultima stagione ha offerto un sostanziale contributo alla causa.

Ha disputato 50 partite stagionali, seppur con meno minutaggio rispetto al passato (complice anche l’esplosione di Thomas Partey, suo erede) segnando un solo gol, probabilmente quello più importante della sua intera carriera da professionista.

Il 3-0 che ha chiuso definitivamente i conti nella finale di Europa League contro il Marsiglia lo scorso 16 maggio ha infatti portato la sua firma.

Una sorte di piccola rivincita dopo essere stato ad un passo, per ben due volte, a sollevare l’ambitissima Champions League.

Ora la decisione un po’ inaspettata, quella di lasciare Madrid per volare in Qatar dove – nonostante l’età avanzata – formerà un gran centrocampo appunto con Xavi.

Ma nonostante ciò, resterà per sempre l’amatissimo capitano della banda colchonera targata Diego Pablo Simeone.

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L'autore: Lorenzo Annis

Nato il 1° luglio del 1996, è nel Termometro Politico dal 2017. Scrive prevalentemente di sport dividendosi tra pallone e pedali, le sue più grandi passioni sportive.
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