Buoni pasto non pagati: cancellazione somme in vista? Cosa cambia ad agosto

Pubblicato il 2 Agosto 2018 alle 01:45 Autore: Camilla Ferrandi
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Buoni pasto non pagati: cancellazione somme in vista? Cosa cambia ad agosto

Buoni pasto non pagati ad agosto


Dovrebbe arrivare ad agosto la soluzione alla questione dei buoni pasto non pagati. Sull’inchiesta dei buoni Qui!Group, che ha portato alla disdetta delle convenzioni tra la stessa Qui!Group e i punti ristoro, generando un vero e proprio disservizio per i dipendenti pubblici fruitori di questi ticket restaurant, è intervenuto il Ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno. E lo ha fatto a seguito della soluzione drastica della Consip. Questa ha bloccato le convenzioni tra Qui!Group e ristoranti nelle regioni Piemonte, Liguria, Lazio, Lombardia e Valle d’Aosta.

Sottolineando il proprio immediato impegno per la ricerca di un nuovo partner, la Consip sottolineava, però, la lunghezza dei tempi nella ricerca e nella firma delle nuove convenzioni. Si è generato così un vuoto per i dipendenti pubblici fruitori dei ticket Qui!, nonché una perdita in termini monetari per coloro in possesso di buoni già stampati e, per questo, non rimborsabili.

Buoni pasto non pagati: cancellazione somme in vista? Cosa cambia ad agosto

Così il Ministro Bongiorno ha deciso di intervenire. E ha dichiarato che il problema verrà risolto nel brevissimo periodo. Dice già dai primi giorni di agosto. Nelle prossime settimane, infatti, potrebbe essere individuato un nuovo fornitore a rimpiazzare la società Qui!Group dopo la risoluzione del contratto avvenuta “per reiterato, grave e rilevante inadempimento delle obbligazioni contrattuali”.

Importo e quando spettano. Come funziona

La nuova gestione potrebbe comportare il cambiamento di alcune regole nella spendibilità dei nuovi buoni pasto. Ma, ovviamente, al momento è necessario non lasciare i dipendente pubblici scoperti senza il rimborso pasti fuori busta paga.

In questo modo, inoltre, si eviterebbe anche la class action minacciata dai sindacati. Si stima, infatti, che, negli scorsi mesi, numerosi dipendenti pubblici abbiano perso fino a 140 euro al mese per l’impossibilità dell’utilizzo dei ticket Qui!Group e del loro non rimborso.

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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