Legge 104: permessi e agevolazioni, ecco i lavori evitabili

Pubblicato il 8 Aprile 2019 alle 06:07 Autore: Daniele Sforza

Per la Legge 104 sono disponibili diversi permessi e agevolazioni, tra cui quelle di evitare certi aspetti del lavoro. Ecco quali.

Legge 104: permessi e agevolazioni, lavori evitabili
Legge 104: permessi e agevolazioni, ecco i lavori evitabili

Lavori evitabili e permessi Legge 104


Con la Legge 104 esistono dei lavori evitabili? Più che altro ci sono certi aspetti del lavoro che possono essere evitati, ma ristretti in un determinato campo. Tra permessi e agevolazioni, infatti, la Legge 104 dà un forte diritto decisionale ai soggetti disabili e ai familiari che assistono i soggetti con handicap. In tal senso, i principali benefici riguardano la scelta di poter non lavorare durante le ore notturne, oppure la sede di lavoro stessa. Aspetti più complessi, invece, non possono essere mutati. Ecco le informazioni utili sulla questione.

Legge 104: lavoro notturno, si può evitare?

Gli aventi diritto alle agevolazioni della Legge 104 possono evitare il lavoro notturno? In soccorso ci viene la Legge, che chiarisce alcuni aspetti. Si comincia così dal Decreto Legislativo n. 66/2003, e più precisamente all’articolo 11 (comma 2, lettera c). In cui si legge dapprima che “i contratti collettivi stabiliscono i requisiti dei lavoratori che possono essere esclusi dall’obbligo di effettuare lavoro notturno”. E in seguito che non sono obbligati a prestare lavoro notturno diversi soggetti che possiedano determinati requisiti. Tra questi spiccano “la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della Legge 104 e successive modificazioni”.

Con la Risoluzione del Ministero del Lavoro n. 4/2009 si è voluto chiarire cosa si intendesse per “a proprio carico”. Qui si legge che “i benefici in questione, ivi compresi quelli concernenti l’astensione dal lavoro notturno, vanno collegati a una effettiva assistenza da parte della lavoratrice e del lavoratore al soggetto disabile”. Da qui il bisogno di verificare la sussistenza dell’effettiva assistenza prestata al disabile. Infine, “si ritiene che l’individuazione del soggetto ammesso al beneficio vada ancorata ai già noti criteri della sistematicità e adeguatezza”. Pertanto, “solo il soggetto che risulti già godere dei benefici della Legge 104/92 o possederne i requisiti per goderne, secondo gli attuali criteri normativi e giurisprudenziali richiamati potrà richiedere l’esonero dalla prestazione dal lavoro notturno”.

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Legge 104: cambiare orario di lavoro è possibile?

Vi può essere il caso in cui un soggetto che assisti un familiare disabile debba far coincidere i propri orari lavorativi con quelli dell’assistente medico. E che quindi si trovi nella condizione di chiedere uno spostamento degli orari di lavoro. Ad esempio, nell’eventualità di un part-time o di un lavoro su turni. Purtroppo la normativa vigente non consente di modificare gli orari di lavoro o di scegliere i turni più comodi. Solo nel caso di lavoratore full time, è possibile chiedere la conversione del contratto in part-time.

Discorso diverso per quanto riguarda la sede lavorativa. A tal proposito bisogna far riferimento all’articolo 33 della Legge 104/92. E in particolare ai commi 5 e 6. In questi si evidenzia come il genitore, il familiare lavoratore che assistono la persona handicappata, nonché la persona maggiorenne con handicap in situazione di gravità hanno diritto a scegliere, laddove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio. Inoltre non possono essere trasferiti senza il proprio consenso ad altra sede.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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