Contributi Inps 2018: riscatto laurea agevolato, la proposta alla Camera

Pubblicato il 10 Agosto 2018 alle 01:30 Autore: Daniele Sforza
Contributi Inps riscatto laurea agevolato

Contributi Inps 2018: riscatto laurea agevolato, la proposta alla Camera.

Riscatto laurea, la proposta allo studio sui contributi


Un aiuto alle nuove generazioni per ottenere un importo più alto nell’assegno della pensione. I contributi Inps sarebbero così più “ricchi” in caso di riscatto della laurea per i nati dopo il 1980. La proposta è contenuta in un disegno di legge presentato alla Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati dall’onorevole Salvatore Deidda, esponente di Fratelli d’Italia. La finalità della proposta rappresenta dunque un contributo ausiliatore per i 30-40enni di oggi allo scopo di raggiungere i requisiti pensionistici. Perché ai tempi attuali, anche dopo la laurea, l’ingresso nel mondo del lavoro è ritardato rispetto alle generazioni precedenti.

Contributi Inps e riscatto laurea: come funziona oggi

Il riscatto della laurea ai fini dei contributi Inps è già realtà. La normativa di riferimento va cercata nel decreto legislativo n. 184/1997; in questo si spiega la possibilità di fornire i contributi Inps con riguardo agli anni del corso di laurea frequentato. Tuttavia gli oneri sono piuttosto elevati e variabili in base al regime previdenziale in cui il soggetto è inquadrato al momento della richiesta.

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Contributi Inps e riscatto laurea: come potrebbe funzionare domani

PensioniOggi ha così riportato i tre punti principali del disegno di legge proposto da Fratelli d’Italia. Tre misure che riguardano la fascia d’età dei soggetti coinvolti.

  • Nati dopo il 1980 con reddito annuo sotto 15.000 euro. Riscatto gratuito del primo anno del corso di laurea. Per gli anni successi, riscatto tramite versamento contributivo di entità pari a quella prevista per gli inoccupati. Questo si verifica “moltiplicando il minimale per l’accredito di 1 anno di contributi nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi per l’aliquota di computo prevista nella gestione in cui si esercita il riscatto”.
  • Soggetti senza requisito anagrafico. Riscatto per ogni anno a fronte di versamento contributivo pari a quello previsto per gli inoccupati. Oppure di quello calcolato in base al reddito attuale.
  • Nuovi immatricolati. Facoltà di anticipo di versamento contributivo pari al 50% di quello previsto per i soggetti inoccupati.

Come scritto nel disegno di legge, la concretizzazione di tale proposta favorirebbe il ricorso a un beneficio di questa fattura. Perché lo renderebbe meno costoso; ma permetterebbe anche di “agevolare il collocamento a riposo dei soggetti che hanno quasi maturato il requisito temporale richiesto”. Quindi ci sarebbe ricadute dirette sull’occupazione, in particolar modo giovanile; “nonché sul flusso di cassa dell’ente previdenziale”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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