Cedolare secca 2018 per affitti brevi: come funziona, ecco la guida pdf

Pubblicato il 23 Agosto 2018 alle 12:20 Autore: Guglielmo Sano
cedolare secca 2018

Cedolare secca 2018 per affitti brevi: come funziona, ecco la guida pdf

Affitti brevi e cedolare secca, come funziona


La cedolare secca è un regime facoltativo che implica il pagamento di un’imposta forfettaria per i contratti di affitto degli immobili a scopo abitativo. In pratica, può essere scelto dai proprietari o comunque da chi gode di un’immobile che non lochino per l’esercizio di attività di impresa, arti o professioni. Nel caso di canone libero l’aliquota è al 21%; questa scende al 10% se invece il canone è concordato.

Chi sceglie tale regime è esente dal pagamento dal pagamento dell’imposta di registro e da quella di bollo per la registrazione, la proroga o la risoluzione del contratto. Inoltre, neanche in caso di cessione, si dovrà pagare l’imposta di registro. Tuttavia, nel periodo in cui si sceglie di usufruire della cedolare secca, non si può richiedere l’aggiornamento del canone di locazione – anche se previsto nel contratto – compresa la variazione accertata dell’ISTAT.

LOCAZIONI BREVI: LA GUIDA DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

Cedolare secca 2018 per affitti brevi: come funziona, ecco la guida pdf

Ora, l’Agenzia delle Entrate ha fornito dei chiarimenti sulla possibilità di scegliere la cedolare secca per affitti brevi; precisazioni necessarie in seguito ai cambiamenti determinati dalla cosiddetta Legge AirBnb.

Dunque, la cedolare secca al 21% è applicabile a contratti di locazione con durata inferiore ai 30 giorni anche se stipulati tramite intermediari online. Da precisare che possono essere stipulati contratti con lo stesso affittuario per massimo 30 giorni all’anno; superata tale soglia il contratto deve essere registrato alle Entrate. Poi se vengono forniti servizi non legati all’affitto (pasti, gite, noleggio mezzi di trasporto) la cedolare secca non è un’opzione poiché si configurerebbe l’attività di Bed and Breakfast occasionale; quindi, permessa solo la fornitura di biancheria, per esempio, oppure dell’aria condizionata o del Wifi.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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