Conto corrente: controlli su saldo, versamenti e prelievi. Come difendersi

Pubblicato il 29 Agosto 2018 alle 01:15 Autore: Daniele Sforza
Conto corrente: controlli saldo, versamenti. Come difendersi

Conto corrente: controlli su saldo, versamenti e prelievi. Come difendersi.

Conto corrente, le operazioni del fisco


Come avvengono i controlli del fisco sul conto corrente e quali sono i soggetti e i movimenti maggiormente a rischio? Gli accertamenti fiscali generano maggiore apprensione presumibilmente più sui contribuenti onesti che sui presunti evasori. Questo perché a essere controllati con regolarità e a presumere una eventuale evasione sono i versamenti sul conto corrente. E quando tali versamenti provengono da fonti che non determinano ricavi, ma ad esempio donazioni, e quindi esentasse, potrebbe risultare complicato dimostrare la buona fede di quel versamento. Soprattutto perché l’Agenzia delle Entrate, una volta che focalizza la propria lente su un presunto evasore, passa la palla a quest’ultimo per dimostrare che in realtà non ha evaso proprio nulla.

Conto corrente: controlli del fisco, come avvengono

Grazie alla Anagrafe dei conti correnti, l’Agenzia delle Entrate è sempre consapevole di quello che succede negli istituti di credito. Infatti, periodicamente, le banche comunicano all’Agenzia tutto quello che riguarda i conti correnti: dai conti effettivi al saldo disponibile, passando per i movimenti effettuati, fino ai titoli posseduti. Insomma, grazie a tali comunicazioni, l’Agenzia delle Entrate è al corrente (scusate il gioco di parole) di quello che avviene sul conto corrente di ognuno. Tutto avviene in maniera digitale e attraverso la consultazione e lo studio dei rapporti comunicati, si evincono i presunti evasori.

Nella sentenza n. 17156 del 28 giugno 2018 della Corte di Cassazione si legge quanto segue in materia di accertamento delle imposte sui redditi. Per questo si “prevede una presunzione legale in base alla quale sia i prelevamenti che i versamenti operati su conti correnti bancari vanno imputati a ricavi. A fronte di detta presunzione legale il contribuente è onerato di fornire la prova contraria, anche attraverso presunzioni semplici, da sottoporre ad attenta verifica da parte del giudice”. Quest’ultimo è poi “tenuto a individuare analiticamente i fatti noti dai quali dedurre quelli ignoti, correlando ogni indizio ai movimenti bancari cointestati”. Questo significa che i versamenti sul conto corrente a norma di legge vanno imputati a ricavi; pertanto formulano reddito, e quindi guadagni tassabili. A meno che non si dimostri il contrario.

Versamenti sotto controllo tra coniugi? Come funziona.

Conto corrente: controlli del fisco, come tutelarsi

Quindi, in caso di eventuale accertamento fiscale il soggetto in questione è presunto essere un evasore. E sta a lui dimostrare il contrario. Ogni volta che si effettuano versamenti sul conto corrente, bisogna conservare apposita documentazione per dimostrare la propria innocenza. Documentazione da conservare per almeno 5 anni, per non incappare in controlli ritardatari da parte del fisco.

Un soggetto può dunque ricavare soldi da una vincita al gioco, e in questo caso bisognerà conservare la ricevuta della vincita stessa; oppure può ricevere una donazione, magari da parenti o da un amico, e allora in questo caso è sempre meglio redigere una scrittura privata, con tanto di data e firma. Oppure si può arrivare al prestito, ricevuto o restituito, di cui serve comunque una documentazione comprovata. Ci sono poi dei casi particolari, come quello in cui il trasferimento di denaro, per esigenze private, viene trasferito tra coniugi, magari uniti nella comunione dei beni. Su quest’ultimo punto ci sono alcuni aspetti controversi da chiarire. Ma il consiglio è quello di agire i movimenti bancari e i trasferimenti di denaro sempre tramite bonifico e comunque conservare la documentazione relativa in caso il fisco ci prenda erroneamente per evasori.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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