Multa autobus: costo e sanzioni, come non pagarla

Pubblicato il 15 Settembre 2018 alle 01:00 Autore: Daniele Sforza
Multa autobus: costo e sanzioni, come non pagare

Multa autobus: costo e sanzioni, come non pagarla.

Costo e sanzioni multa autobus, si può non pagare?


Nella nuova manovra potrebbero esserci delle modifiche relative alla multa autobus; con sanzioni più salate per chi si fa trovare senza biglietto, fino a 200 euro. Non solo: i controllori potrebbero essere affiancati anche da altri agenti e si potranno usare anche delle telecamere di sorveglianza finalizzate a individuare l’infrazione. Tali misure sono ancora soggette a modifiche, ma dovrebbero rientrare nel piano di lotta all’evasione fiscale. Tali notizie ci regalano il pretesto per spiegare come funziona la multa sull’autobus, a quali sanzioni si va incontro e tutte le informazioni utili sull’argomento.

Multa autobus: cosa può fare il controllore

Se si sale su un autobus senza biglietto e a bordo c’è il controllore, si va incontro a una sicura multa. Il controllore ha il ruolo di pubblico ufficiale; egli è tenuto a far rispettare le leggi specifiche; a controllare e verificare eventuali violazioni; in caso di queste ultime, a fare multe. Come nel caso in cui si salga sull’autobus senza biglietto.

Il controllore ha il compito di chiedere il biglietto ai passeggeri per verificarne il timbro; quindi, facoltativamente può chiedergli un documento, oppure chiedergli le generalità; mentre per il documento il soggetto non è obbligato a esibirlo, per quanto riguarda le generalità sarà tenuto a darle. Altrimenti il controllore chiamerà le forze dell’ordine e il soggetto potrebbe andare incontro a guai più seri (come ad esempio l’interruzione di servizio). Il controllore ha anche funzioni di vigilanza. Ad esempio, nel caso in cui un soggetto disturbasse gli altri passeggeri, il controllore sarebbe tenuto ad allontanarlo. Ovviamente può fargli anche la multa, nell’eventualità di mancato biglietto timbrato o comprato.

In qualità di pubblico ufficiale, è altamente sconsigliabile insultarlo, per non cadere nel reato di oltraggio a pubblico ufficiale. A questo punto la sanzione aumenterebbe a livello esponenziale (si arriva alla reclusione fino a 3 anni).

Multa autobus: quando e quanto si paga

A differenza di altri Paesi, dove spesso si entra dalla porta del conducente e a costui viene mostrato il biglietto (o si paga), in Italia spesso si sale sul mezzo senza verifiche, né addetti al controllo a bordo. Questo ha contribuito a incrementare un fenomeno alimentato dai furbetti che spesso viaggiano sugli autobus senza pagare il dovuto ticket. Se il controllore è presente sull’autobus, questi avrà tutto il diritto di far pagare la multa al soggetto che ha creduto di fare il furbo.

Al di là delle vicende che possono capitare, è possibile contestare la multa inflitta sull’autobus? Soprattutto nei casi in cui si ha ragione, ovviamente; anche se questi, invero, risultano piuttosto rari. Innanzitutto va precisato che non esiste un importo fisso per la multa comminata su un autobus; l’entità pecuniaria varia infatti da Regione a Regione e in base al Comune specifico. In caso di pagamento immediato, la sanzione viene ridotta e quindi sostanzialmente si paga meno di quanto si dovrebbe. La sanzione viene ridotta se il pagamento si verifica entro 60 giorni dalla multa.

Qualora la multa non venga pagata, si viene invece iscritti a ruolo. E si entra così nel labirinto infernale delle cartelle esattoriali e delle notifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Naturalmente, se si arriva a questo punto, la sanzione pecuniaria sarà ulteriormente inasprita, vista l’aggiunta di interessi e oneri fiscali.

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Multa autobus: contestazione e come tutelarsi

Il soggetto che si vede sanzionato su un autobus deve ricevere apposito verbale dal controllore in cui sono inseriti i suoi dati e l’infrazione avvenuta. Il pagamento immediato, come abbiamo visto sopra, comporta la riduzione della sanzione. Se invece si vuole procedere a contestare la multa, bisognerà chiedere di inserire nel verbale la propria versione dei fatti; inoltre, se presenti, anche i nomi dei testimoni che possano dargli ragione e quindi avvalorare la sua contestazione. A questo punto si dovrà sporgere reclamo presso la ditta dei trasporti del veicolo; la comunicazione dovrà essere inviata tramite posta raccomandata A/R entro 30 giorni dalla notifica. La palla passa all’azienda, che entro termini stabiliti secondo la legge, potrà legittimare la contestazione del soggetto e quindi archiviare la multa; oppure emettere un’ordinanza di ingiunzione di pagamento. A sua volta il soggetto avrà ulteriori 30 giorni per pagare oppure per rivolgersi al Giudice di Pace; e in seconda fase, se il Giudice di Pace non dà ragione, al Tribunale.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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