Visita fiscale Inps: emicrania o cefalea, cosa cambia per la malattia

Pubblicato il 9 Aprile 2019 alle 06:06 Autore: Daniele Sforza

In merito alla visita fiscale Inps ci si domanda spesso se emicrania o cefalea possano determinare assenze per malattia. Andiamo a chiarire.

Visita fiscale Inps: emicrania cefalea malattia
Visita fiscale Inps: emicrania o cefalea, cosa cambia per la malattia

Emicrania o cefalea, perché si differenziano


Per quanto riguarda la visita fiscale Inps, ci si chiede se anche i soggetti che soffrono di emicrania o cefalea possano esserne soggetti. Di fatto, emicrania o cefalea possono risultare malattie derivanti da altre patologie; tuttavia possono anche essere malattie autonome, a sé stanti. La cui intensità può influire negativamente sulla concentrazione e dunque la capacità lavorativa. Pertanto possono annoverarsi nelle malattie che causano l’assenza del lavoratore. Inoltre, in alcuni casi possono anche determinare una percentuale di invalidità, che deve essere però attestata da apposita commissione medica.

Visita fiscale Inps: emicrania e cefalea, malattia e assenza dal lavoro

Chi soffre di emicrania o cefalea anche molto forti, tanto da rendere difficile lo svolgimento dell’attività lavorativa, può recarsi dal proprio medico di base. Quest’ultimo visiterà dunque il soggetto e valuterà se l’intensità di questa patologia sia tale da impedire lo svolgimento regolare dell’attività lavorativa; determinando così l’assenza del soggetto stesso dal posto di lavoro causa malattia. La procedura che il medico curante deve eseguire sarà dunque la solita per questo tipo di casi. Dovrà redigere apposito certificato medico e trasmetterlo all’Inps per via telematica. Quindi fornirà il numero di protocollo del certificato al soggetto, il quale a sua volta lo consegnerà al datore di lavoro.

Visita fiscale Inps: emicrania o cefalea, come funziona

Qualora la cefalea o emicrania sia tale da indurre l’assenza per malattia, il soggetto che ne è affetto può essere regolarmente sottoposto a visita fiscale Inps. E deve dunque rispettare gli orari di reperibilità, che per i dipendenti pubblici vanno dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; mentre per i dipendenti privati vanno dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. Tali orari sono validi anche durante i giorni festivi e i weekend. Si ricorda inoltre che le visite fiscali possono partire sin dal primo giorno di malattia e possono essere ripetute più volte nel corso del periodo di malattia.

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Visita fiscale Inps per emicrania o cefalea: casi di esonero

Come per tutte le malattie sono previsti i casi di esonero dalle fasce orarie di reperibilità qualora il soggetto che soffre di emicrania o cefalea debba sottoporsi a cicli di cura o terapie. Tali percorsi riabilitativi dovranno però essere redatti dal medico; sono valide sia la stesura di un documento che includa date e orari delle terapie, ma anche più documenti per ogni terapia a cui sottoporsi. L’esonero orario è previsto anche nell’eventualità di ricoveri ospedalieri; o di correlazione tra tali malattie e la patologia madre che determini invalidità pari o superiore al 67%.

Si registra incertezza su un caso, su cui la Cassazione si è già pronunciata, ma la cui sentenza non è stata ancora accertata ufficialmente dall’Inps. La questione riguarda il soggetto che soffre di emicrania o cefalea e che ai fini riabilitativi si trova a uscire dal proprio domicilio e a restare all’aria aperta; questo perché la permanenza in luoghi chiusi potrebbe comportare un aggravio della malattia o un suo mantenimento.

Va infine precisato che analisi diagnostiche ed esami di breve durata non possono comportare l’assenza per malattia. Questa può invece essere validata solo nel caso in cui tali esami non possano essere effettuati al di là dell’orario lavorativo; oppure, visto il loro grado di invasività, richiedano un periodo di convalescenza.

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Visita fiscale Inps: emicrania o cefalea e invalidità

Chiudiamo questa panoramica con un riferimento all’invalidità e alla sua correlazione con la cefalea o l’emicrania. Come abbiamo visto sopra, l’invalidità può essere riconosciuta se derivante da un’altra patologia di cui la cefalea o l’emicrania sia una conseguenza. Ma il mal di testa può unicamente provocare una certa percentuale di invalidità? A livello nazionale no, eppure a livello regionale c’è un’interessante eccezione. È quella della Regione Lombardia, che ha attribuito determinate scale di percentuale per i vari livelli di emicrania o cefalea, che partono dallo 0% e arrivano al 46%.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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