Accadde Oggi: 11 settembre, quando cambiò il mondo

Pubblicato il 11 Settembre 2018 alle 07:30 Autore: Tommaso Lolli
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Accadde Oggi: 11 settembre, quando cambiò il mondo

Dopo l’11 settembre 2001 il mondo è cambiato. In questa data, gli Stati Uniti d’America furono colpiti da una serie di attentati terroristici. Era la prima volta nella storia che gli Stati Uniti contemporanei vengono colpita all’interno dei suoi confini. Il mondo intero rimase con il fiato sospeso.

11 settembre: l’inizio della catastrofe

Due aerei, dirottati da un gruppo di terroristi, si schiantarono contro contro le Torri Nord e Sud del World Trade Center di New York.

Le colonne di fumo che si innalzavano coprivano il cielo intero. Video ed immagini di quelle ore strazianti documentano la disperazione delle persone rimaste negli edifici. Per quanto i soccorsi accorsero in maniera celere, le persone all’interno degli uffici che si trovavano ai piani superiori rimasero bloccate dal fuoco, il quale divampava all’interno delle torri gemelle.

La disperazione, l’istinto di sopravvivenza e l’attaccamento alla vita, in una situazione di pericolo, portano alle scelte più irrazionali. Da qui, le scene drammatiche di persone che per evitare il fuoco, e quindi una delle morti più dolorose che possano esistere al mondo come l’essere bruciato vivo, decisero di buttarsi giù dagli edifici. Chiunque, che sia filo-americano o meno, non può non commuoversi visionando queste scene di disperazione.

La tragedia dell’attacco non cessò con lo schianto degli aerei contro gli edifici. Le fiamme divamparono in fretta e portarono al crollo delle Torri Gemelle. Le persone salvate dagli incendi e portate in salvo fuori dalle Torri, dovettero fuggire anche dal crollo deli due grattacieli. La nube, tossica, che lì investì poi fu un ulteriore colpo che incise non solo sulle persone delle torri ma su tutta New York. Gli effetti sulla salute dei cittadini newyorkesi furono tremendi a causa della respirazione di sostanze tossiche che erano presenti nelle strutture degli edifici come mercurio, amianto etc..

Immediatamente, la città di New York si mobilitò con un ponte navale (il più grande che la storia abbia mai visto) ed effettuato da tutti coloro che possedevano una nave, al fine di spostare nella maniera più veloce possibile i cittadini di Manhattan dall’isola.

11 settembre: il bilancio poteva essere ancor più drammatico

Nel frattempo, un terzo aereo di linea venne dirottato in direzione del Pentagono. L’edificio governativo statunitense venne colpito causando ulteriori vittime. A causa dello schianto del terzo aereo, una parte del Pentagono crollò su se stessa.

Un quarto aereo, invece, si stava dirigendo verso Washington. Esso si schiantò in alcuni campi e non arrivò mai a colpire la capitale americana. Secondo gli investigatori, l’aver evitato un’ulteriore tragedia sarebbe stato dovuto al coraggio dei passeggeri di quell’aereo di linea, i quali tentarono di riappropriarsi dell’aereo causando così lo schianto.

Furono 2977 le vittime coinvolte nel disastro. Tutte persone civili ed inermi di fronte alla barbarie dell’estremismo religioso.

Accadde oggi, 11 settembre: perché?

Immediatamente, le domande che sorsero spontanee furono: ” Perché tutto questo?”, “Chi può aver fatto un gesto simile?”. Le radici per comprendere tale evento risalgono a molti anni prima, al 1979. In tale data l’Unione Sovietica, al fine di stabilire il controllo del partito comunista afgano al potere, invase l’Afghanistan. Il periodo, pertanto, è quello della guerra fredda, quindi, gli Stati Uniti, come l’URSS in Vietnam, decise di non intervenire direttamente nel conflitto ma in maniera indiretta. Armi, materiali, rifornimenti, veicoli e soldi vennero spesi dal governo statunitense per finanziare la resistenza di un gruppo afgano che si opponeva all’invasione sovietica: i mujaheddin.

Anche alcune organizzazioni private si occuparono di raccogliere fondi e addestrare volontari da inviare in Afghanistan, tra cui il Maktab al-Khidamat (MAK),  finanziata dal miliardario saudita Osama bin Laden. I soldi americani vennero spesi per l’organizzazione di campi d’addestramento in territorio pakistano.  La struttura di base del MAK, ormai consolidata, venne poi utilizzata da bin Laden per costituire la sua organizzazione di al-Qaʿida sul finire degli anni ottanta.

Fu proprio il gruppo di al-Qa’ida ad organizzare gli attentati dell’ 11 settembre 2001.

La visione di Bin Laden sugli Stati Uniti cambiò e si raffreddò verso gli anni’90, quando oramai l’URSS era caduta, ed ad agire come superpotenza mondiale erano rimasti solo gli U.S.A.

Difatti, lo stanziamento di truppe americane in Arabia Saudita irritò il principe saudita (Bin Laden), in quanto tale stanziamento di truppe non permetteva alla famiglia Laden di utilizzare a fondo i propri pozzi petroliferi. Inoltre, il supporto americano verso Israele e l’astio che gli Stati Uniti stavano creando nei loro confronti in Medio Oriente, aprirono la strada di Bin Laden verso il terrorismo Islamico.

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Le conseguenze dell’11 settembre 2001

E’ difficile fare un’analisi delle conseguenze di quanto avvenne dopo l’11 settembre dato che gli effetti di quel giorno sono ancora presenti oggi. L’invasione dell’Afghanistan, a seguito del Patriot Act, sussiste ancora oggi. Le truppe in Iraq persistono nell’esercitare la loro funzione.

La morte di Bin Laden, però, che secondo gli americani avrebbe colpito duramente il terrorismo internazionale islamico invece di indebolirlo lo rafforzò. Basti pensare all’ISIS.

Nella vita di tutti i giorni quella data ha modificato per sempre la convivenza civile degli Stati. La paura verso il prossimo, i controlli stringenti all’aeroporto etc. hanno creato un clima di paura che con l’aggiunta degli attentati degli ultimi anni sta mettendo in ginocchio gli Stati nazionali.

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