Flat Tax e Partita Iva: taglio aliquote Irpef, quanto si risparmia?

Pubblicato il 22 Settembre 2018 alle 01:00 Autore: Daniele Sforza
Flat tax e partite Iva taglio aliquote Irpef

Flat Tax e Partita Iva: taglio aliquote Irpef, quanto si risparmia?

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Tra i temi più caldi del momento ci sono le misure che il governo vuole approntare per il prossimo anno, soprattutto sotto l’aspetto fiscale. Si parla così di flat tax e di taglio aliquote Irpef, una riduzione dell’imposizione fiscale che fa rima con quella pace tanto agognata tra i debitori e il fisco italiano. Il taglio delle tasse attraverso una riforma che riguarderebbe le aliquote Irpef è un’altra portata principale sul piatto delle misure economiche, così come quella flat tax che al momento sarebbe rivolta solo alle imprese e non alle persone fisiche. L’intenzione è quella di estendere la “tassa piatta” anche a queste ultime, ma i tempi non sono ancora maturi e la coperta delle risorse è ancora troppo corta. Così in attesa dei prossimi anni, ma soprattutto di notizie ufficiali, andiamo a valutare la convenienza reale della flat tax.

Flat tax e partite Iva: a chi conviene?

Come si ripete da tempo, la flat tax teorizzata dal governo e che potrà vedere la luce già a partire dal prossimo anno sarà veramente conveniente solo per un certo numero di lavoratori. E in particolare per quelle partite Iva che guadagnano dai 25-26 mila euro in su all’anno. Inoltre, più il reddito sale, maggiore sarà la convenienza effettiva. Il vicepremier Matteo Salvini ha ribadito che l’intenzione del governo è quella di proseguire sulla flat tax con aliquota al 15% rivolta a partite Iva con reddito fino a 80 mila euro annui. La maggioranza delle partite Iva italiane, tuttavia, raccontano redditi fino a 20 mila euro. Si tratta di quasi due terzi del totale, visto che rappresentano il 61,44% del complesso. Per loro non ci sarebbero vantaggi dal punto di vista fiscale; ma potrebbe esserci una sorta di salvaguardia che consentirebbe loro di restare al regime attuale, se ritenuto più conveniente.

Anche dalla soglia sopraccitata fino a quella dei 26 mila euro all’anno i benefici fiscali sarebbero praticamente quasi nulli. Le cose cambiano per le partite Iva che guadagnano redditi sopra 26 mila euro e che sfiorano il 20% del totale. Tuttavia, anche qui più alto è il reddito maggiore sarà la convenienza. Così, fino a 30 mila euro annui circa si potrebbero risparmiare 500 euro di tasse all’anno. Mentre il beneficio più consistente è per coloro i quali rientrano nella soglia dei 70-80 mila euro annui. Per loro il risparmio sarebbe attorno ai 10 mila euro, ovvero circa il 50% in meno di quanto pagano oggi con il regime attualmente vigente.

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Flat tax e taglio dell’Irpef: le ultime novità

Altri numeri sono quelli considerati dal segretario Uil Domenico Proietti riportati a Pmi.it. Qui si parla infatti di taglio dell’Irpef, una soluzione che originariamente prevedeva la riduzione degli scaglioni Irpef dagli attuali 5 ai possibili 3 di domani. Tuttavia sta prendendo quota un’altra ipotesi, ovvero quella della riduzione di 1 punto percentuale dell’Irpef attuale per i redditi fino a 15 mila euro annui. Quindi dal 23% di oggi si passerebbe al 22%. Un beneficio di cui, secondo Proietti, potrebbero giovarne solamente il 2% dei lavoratori. Diverso sarebbe il discorso se venisse confermata la riduzione degli scaglioni da 5 a 3. Il beneficio partirebbe da una base di 300 euro annui (23 euro mensili) per arrivare a un massimo di 1.680 euro (129 euro al mese).

Non ci resta che attendere le mosse del governo nei prossimi giorni per dare notizie ufficiali sui possibili tagli all’Irpef ed effettuare calcoli più realistici, valutando pro e contro.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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