Reddito di cittadinanza: requisiti italiani ed extracomunitari, come funziona

Pubblicato il 1 Ottobre 2018 alle 01:00 Autore: Giovanni De Mizio
Reddito di cittadinanza e flat tax: i punti negativi

A chi spetta il Reddito di cittadinanza 2019


Il “reddito di cittadinanza” (che non è un reddito di cittadinanza) è una delle misure più costose che il M5S vuole inserire nella legge di bilancio 2019. I soldi sono limitati e per questo bisogna tagliare il numero di persone che ne avrebbe diritto.

L’obiettivo, su cui ovviamente la Lega sarà d’accordo, è limitare la misura ai soli cittadini italiani. Il problema è che questo andrebbe contro trattati internazionali e Costituzione, e di conseguenza la Corte Costituzionale potrebbe giudicare illegale questa discriminazione. Con gravi danni ai conti pubblici.

Ricordiamo che, anche se viene chiamato “reddito di cittadinanza”, si tratta di una misura di sostegno al reddito, per cui, al massimo, dovremmo parlare di “reddito minimo garantito”. Il reddito di cittadinanza propriamente detto è un’altra cosa.

Reddito di cittadinanza: in principio era per tutti

La prima proposta di “reddito di cittadinanza”, quella del 2013, si rivolgeva a tutti, italiani e non. In seguito l’umore nei confronti dei flussi migratori da parte dell’elettorato di riferimento del M5S cambiò. Per questo la proposta fu resa “meno vaga” e diretta solo alle persone che hanno cittadinanza italiana.

Nel contratto di governo firmato all’inizio del 2018 si specifica che il “reddito di cittadinanza” sarà introdotto per i soli cittadini italiani.

Il tema è tornato d’attualità nei giorni scorsi.  Il ministro dell’Economia Giovanni Tria aveva parlato di una platea più ampia, riferendosi in particolare al disegno di legge 1148/2013 della senatrice M5S Nunzia Catalfo.

Questo ddl prevedeva che al “reddito di cittadinanza” potessero accedere anche i cittadini dell’Unione Europea e quelli con i quali l’Italia ha stipulato convenzioni bilaterali di sicurezza sociale. Si tratta di Paesi in orbita UE (come San Marino, Monaco e Paesi dell’ex-Jugoslavia) oppure a forte immigrazione italiana (Argentina e Canada, per esempio).

Reddito di cittadinanza solo agli italiani? È complicato

Ci sono circa due milioni di persone con passaporto straniero che risiedono in Italia. Queste persone sono tutelate da trattati e accordi internazionali sottoscritti dall’Italia che richiedono che, ad esclusione di campi più delicati, i cittadini stranieri siano trattati al pari di cittadini italiani.

Gli italiani che risiedono all’estero, per esempio, hanno diritto a misure di sostegno al reddito al pari dei loro concittadini.

Escludere dal “reddito di cittadinanza” un cittadino straniero che risiede e magari lavora regolarmente in Italia violerebbe diversi trattati internazionali, e questo sarebbe incostituzionale.

Per esempio l’articolo 117 della Costituzione afferma che “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e degli obblighi internazionali”.

Un “reddito di cittadinanza” per i soli cittadini italiani potrebbe essere dichiarato illegale dalla Consulta. Se il governo deciderà comunque di inserirla in manovra, il rischio è che si venga a creare un buco di bilancio che dovrà essere colmato in una situazione di già grave pressione sui conti pubblici.

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