Reddito di cittadinanza, ultime notizie: requisiti con 10 miliardi in Bilancio

Pubblicato il 30 Ottobre 2018 alle 07:23 Autore: Guglielmo Sano
Reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza, ultime notizie: requisiti con 10 miliardi in Bilancio

A chi spetta il reddito di cittadinanza 2019


Reddito di cittadinanza: manovra con deficit al 2,4%

Un momento fondamentale sulla strada giallo-verde: presentata la “manovra del cambiamento”. Per provare a mantenere le promesse elettorali, il governo ha optato per un’operazione con deficit al 2,4% per 3 anni. Nonostante le dichiarazioni volte a tranquillizzare gli animi, molto probabile adesso l’acuirsi dello scontro con Bruxelles.

La manovra è in gran parte finanziato a debito e per questo la bocciatura dell’Ue è una possibilità concreta, nonostante non sia stato sforato il tetto del 3%. Si tratta però di una possibilità che aprirebbe una fase drammatica nei rapporti tra Italia ed Europa. Cresce l’attesa, per alcuni la preoccupazione, in vista di Eurogruppo ed Ecofin che si terranno lunedì.

Reddito di cittadinanza: scontro con l’Ue sul Def

Detto ciò, la maggioranza prova comunque a portare avanti il proprio piano di riforme. Presente tra i provvedimenti anche il “cavallo di battaglia” pentastellato; il reddito di cittadinanza potrebbe partire già tra marzo e aprile del prossimo anno. La platea dei beneficiari dovrebbe essere formata da 6,5 milioni di italiani; avrà un costo iniziale di 10 miliardi.

La misura anti-povertà prevede l’erogazione di al massimo 780 euro a chi ha un reddito mensile inferiore a questa soglia. Condizione necessaria per poterne usufruire, l’essere inseriti in un percorso di ricerca attiva di un lavoro. In arrivo anche una contestuale ristrutturazione del sistema dei centri per l’impiego. Da precisare poi che tutti gli strumenti similari previsti dall’ordinamento italiano verranno riassorbiti nel reddito di cittadinanza.

Insieme al reddito è prevista anche l’introduzione di una pensione di cittadinanza. I trattamenti previdenziali più bassi saliranno fino a quota 780 euro. Al riguardo, il vicepremier Luigi Di Maio ha precisato che “una parte delle risorse destinate alla realizzazione di misure verrà dall’abolizione delle pensioni di privilegio; con un taglio degli importi superiori a 4000 euro netti mensili”.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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