L’Australia e gli stranieri: cronaca di un rapporto difficile

Pubblicato il 20 Agosto 2014 alle 08:00 Autore: Antonio Scafati
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Una nazione che è quasi un continente a sé. Una nazione ricca e in crescita, dove molti vogliono andare. Ma anche una nazione dove il rapporto con gli stranieri sta diventando più complicato. È l’Australia, che terra di immigrati lo è sempre stata.

Il 90 per cento degli australiani ha radici europee. Un otto per cento proviene dall’Asia. Solo il 2 per cento è indigeno. Prima gli immigrati arrivavano soprattutto dal Regno Unito e dall’Irlanda. Ora il passaporto di chi approda in Australia è diverso: tanti cinesi, ad esempio. E tanti indiani. Ma anche afghani, iracheni e iraniani.

L’Australia è ritenuta e si ritiene una nazione dove il multiculturalismo ha funzionato. Alcune ricerche però gettano ombre. L’Università di Melbourne ad esempio ha realizzato uno studio che mostra come il 97 per cento degli aborigeni australiani sia stato vittima di discriminazione: per lo più commenti e battute a sfondo razziale. In alcuni casi anche atti vandalici e aggressioni fisiche.

Secondo uno studio condotto dalla University of Western Sydney nel 2011, il 10 per cento degli australiani nutre una qualche forma di pregiudizio nei confronti degli stranieri e ritiene che non tutte le ‘razze’ siano uguali. Il 17 per cento degli australiani ammette di aver subito discriminazioni sul posto di lavoro, al ristorante o in un negozio.

Anche il teatro sembra avere le sue regole non scritte, ha ricordato il Sydney Morning Herald: i ruoli più importanti finiscono sempre per essere affidati ad attori con radici europee. Per gli aborigeni non sempre è possibile accedere ai provini.

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Photo by James CridlandCC BY 2.0

Negli ultimi anni il numero di battelli che trasportano immigrati è sensibilmente aumentato. Tra il 2012 e il 2013 il governo ne ha contati 18.000, molti di più rispetto ai 7.300 dei mesi precedenti. Tanti stranieri si imbarcano in Indonesia e puntano verso l’Isola di Natale, territorio australiano trecento chilometri a sud dell’arcipelago indonesiano. Spesso affrontano la traversata nell’Oceano Indiano con mezzi inadeguate.

Secondo i sondaggi sono tanti in Australia a volere politiche sull’immigrazione più severe. L’argomento è entrato anche nella scorsa campagna elettorale, con la coalizione di centrodestra – poi vincente – che ha dato grande spazio alla politica del ‘fermare le barche di immigrati’. Il governo ha introdotto controlli severi durante le operazioni per le richieste di asilo e ha proceduto a intercettare e respingere le imbarcazioni direttamente in mare. Lo scorso gennaio un sondaggio ha svelato come il 60 per cento degli australiani desideri politiche ancora più dure sui richiedenti asilo.

I dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati mostrano come nel 2013 l’Australia abbia accolto circa il 4 per cento dei richiedenti asilo che hanno fatto domanda nei 44 paesi più industrializzati: tradotto, significa 24.300 su 612.700. Un numero comunque in salita rispetto al 3 per cento dell’anno precedente.

Immagine in evidenza: photo by Corey LeopoldCC BY 2.0

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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