Assegno di mantenimento: figli e moglie, importo minimo. Le tabelle

Pubblicato il 13 Ottobre 2018 alle 02:20 Autore: Gianni Spadavecchia
Assegno di mantenimento figli e moglie, importo minimo. Le tabelle

Assegno di mantenimento: figli e moglie, importo minimo. Le tabelle

Tabelle assegni di mantenimento 2018: tutti gli importi


L’assegno di mantenimento è una somma di denaro che una persona versa al coniuge (o ex coniuge in caso di divorzio) che vive in una condizione economica più grave. Il pagamento di questo assegno può essere deciso dal giudice oppure dalle due parti. I due interessati possono accordarsi sull’importo dell’assegno da versare all’altro. E possono farlo anche in base alle esigenze e al sostentamento dei figli (minorenni o maggiorenni che siano). L’accordo stragiudiziale evita che a decidere sia il giudice. Nel momento in cui due persone si uniscono in matrimonio, infatti, firmano un contratto di assistenza economica che non viene meno né una volta separati né una volta divorziati.

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Assegno di mantenimento: a chi è destinato

Per avere diritto all’assegno di mantenimento non bisogna possedere specifici redditi. Si può avere all’assegno di mantenimento se il proprio ex coniuge ha redditi sufficienti per pagare l’assegno. Oppure se si fa richiesta al giudice o si cerca un accordo stragiudiziale. Ad avere diritto, in primis, all’assegno di mantenimento sono sicuramente, prima del coniuge, sono i figli, minorenni o maggiorenni che siano.

Assegno di mantenimento: i figli e il coniuge

Se i figli, una volta divorziato, vanno a vivere in casa dell’ex coniuge, l’altra parte è chiamata a versare l’assegno di mantenimento. L’assegno deve essere versato, per legge, al proprio ex coniuge (art. 30 Costituzione, artt. 147 e 148 c.c.). Se il figlio risulta maggiorenne, l’assegno può essere messo sul suo conto, solo in due casi. Se è lo stesso a richiederlo espressamente al Tribunale (Cassazione 25300/2013) o per decisione del giudice.

Per quanto riguarda l’importo da versare all’ex coniuge, le cose sono un po’ diverse. Questo avviene nel momento in cui marito e moglie decidono di separarsi, o divorziare. Se tra di loro non riescono a raggiungere un accordo per l’assegno di mantenimento e sulla custodia dei figli, si rivolgono al Tribunale. Il giudice allora, analizzata attentamente la situazione e prese in considerazioni le due parti, pronuncia la separazione e le regole che devono rispettare. Quindi, mantenimento, affido dei figli vengono decisi dallo stesso giudice.

L’importo che il giudice calcola per l’assegno di mantenimento deriva da una serie di elementi. Quali sono: il reddito delle parti; il tenore di vita goduto durante il matrimonio. Le esigenze, i tempi di permanenza presso ciascun genitore. Non c’è quindi un contributo fisso ma varia in base alla situazione. Per una maggior chiarezza, esiste una tabella con differenti esempi concreti che aiutano la comprensione del calcolo.

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L'autore: Gianni Spadavecchia