Rinnovo contratto statali e aumento stipendio, più soldi in vista

Pubblicato il 3 Novembre 2018 alle 06:30 Autore: Guglielmo Sano
Rinnovo contratto statali

Rinnovo contratto statali e aumento stipendio, più soldi in vista

Aumento stipendio statali, il rinnovo del contratto da aprile


Il rinnovo del contratto degli statali comparirà nella prossima manovra; anzi, l’esecutivo ha scelto di aumentare le risorse a disposizione dell’atteso provvedimento. Infatti, nell’ultima bozza arrivata agli organi di stampa previsti 1,1 miliardi per il 2019 – prima 1,050 – 1,425 miliardi per il 2020 (1,075) e 1,175 miliardi per il 2021 (in precedenza previsti 1,125 miliardi).

In pratica, si tratta di uno stanziamento di 4,2 miliardi nel corso di un triennio. Per essere precisi, a partire dall’aumento pari a 1,1 miliardi stabilito per il prossimo anno, sono stati messi in campo 325 milioni in più per l’anno successivo e 350 milioni in più per quello ancora dopo. Queste dovrebbero essere le cifre definitive, che compariranno nel testo indirizzato al Parlamento.

Rinnovo contratto statali: le altre conferme

Arrivano altre conferme dal fronte rinnovo. Infatti, spazio nella manovra per l’elemento “perequativo”, cioè il bonus previsto per i dipendenti pubblici con redditi più bassi. L’ultima erogazione programmata era quella di dicembre; ora, invece, sarà corrisposto anche a gennaio e fino a quando il rinnovo – in cui sarà assorbito – diventerà ufficiale. Con il rinnovo, gli statali riceveranno anche un’indennità di vacanza contrattuale pari allo 0,42% per la retribuzione di aprile e dello 0,70% per la retribuzione di luglio.

Saranno stanziati 210 milioni da destinare a “istituti normativi” e “trattamenti accessori” con la precisa indicazione, però, che vengano privilegiati quelli che abbiano come obiettivo la “valorizzazione dei servizi di natura operativa”.

Inoltre, verrà sbloccato il turn-over; ciò significa che le varie amministrazioni dal prossimo anno potranno spendere la totalità delle risorse risparmiate a seguito di pensionamenti per nuove assunzioni. Considerando che chi va in pensione prende di più di un neo-assunto, ci saranno più assunzioni per ciascun pensionamento. Insomma, secondo alcuni calcoli, considerando anche l’introduzione di Quota 100, si parla di circa 150 mila nuove assunzioni.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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