Verso il Pallone d’Oro 2018: Jan Oblak, la saracinesca colchonera

Pubblicato il 28 Novembre 2018 alle 15:45 Autore: Lorenzo Annis
Verso il Pallone d'Oro 2018: Jan Oblak, la saracinesca colchonera
Verso il Pallone d’Oro 2018: Jan Oblak, la saracinesca colchonera

Manca sempre meno alla ufficializzazione del nuovo Pallone d’Oro. Tra i trenta nomi scelti figura anche quello di Jan Oblak, portiere sloveno classe 1993 in forza all’Atletico Madrid dall’estate 2014.

Si tratta di uno dei riferimenti principali nel ruolo di portiere. Considerato da molti il migliore calciatore al mondo tra i pali. È uno dei quattro portieri candidati al prestigioso premio: gli altri sono l’ex romanista Alisson, Courtois e Lloris.

Difficile che guadagni una posizione di spicco o che venga nominato Pallone d’Oro. Ma sicuramente anche la sola candidatura può essere considerata un riconoscimento prestigioso.

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Verso il Pallone d’Oro 2018: la carriera di Jan Oblak

Jan Oblak esordisce giovanissimo nella prima squadra dell’Olimpia Lubiana. A soli 16 anni nell’agosto 2009 scende in campo nel massimo campionato sloveno. Dopo una sola stagione viene tesserato dal Benfica, che lo manda in prestito dapprima al Beira Mar, dove gioca solo due volte in sei mesi in coppa. E poi all’Olhanense per altri sei mesi.

Rientrato alla base, viene nuovamente ceduto in prestito, stavolta all’Uniao Leiria. Qui gioca con più continuità per una stagione, prima di passare un altro anno in prestito al Rio Ave. Dove si mette in luce e il Benfica decide di puntare su di lui dopo una stagione ad alti livelli. Finalmente arriva l’esordio con le Aquile, con cui subisce sole tre reti in sedici partite di Primeira Liga. E sole sei reti in ventisei match contando tutte le competizioni.

L’Atletico Madrid, rimasto orfano di Thibaut Courtois, decide di scommettere su di lui acquistandolo per 16 milioni. La crescita personale avvenuta con i colchoneros è impressionante. Quattro stagioni ad altissimi livelli che gli hanno permesso di vincere per tre volte di fila il Trofeo Zamora, il premio assegnato al portiere meno battuto di Liga.

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Verso il Pallone d’Oro 2018: l’ultima stagione di Jan Oblak

La scorsa stagione di Jan Oblak è contrassegnata nuovamente da ottimi numeri personali. Infatti il portiere sloveno sceso in campo un totale di 49 volte (37 in Liga, 6 in Champions League, 6 in Europa League) subendo sole 28 reti.

A livello personale, nell’annata 2017/2018 ha vinto l’Europa League e il terzo Trofeo Zamora. Suo lo zampino nella vittoria europea dell’Atletico, con una parata monstre all’Emirates contro l’Arsenal nella semifinale d’andata su un colpo di testa di Ramsey. Parata che ha permesso ai madrileni di non affondare, essendo in inferiorità numerica dai primi minuti di partita.

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Verso il Pallone d’Oro 2018: le caratteristiche tecniche e il palmarés di Jan Oblak

Jan Oblak è un portiere alto 1 metro e 86 centimetri per circa 85 kg. Possiede uno stile non acrobatico ma tremendamente efficace. Nonostante il fisico muscoloso, riesce ad esibirsi in parate plastiche e in opposizioni a tiri ravvicinati senza grosse difficoltà. È inoltre abile in uscita alta e riesce a cavarsela discretamente anche con i piedi. Grazie a tutto questo è considerato uno dei migliori al mondo nel suo ruolo.

Nonostante la giovane età, vanta un palmarès più che discreto. A livello di squadra troviamo infatti un campionato portoghese, una Coppa di Lega portoghese, una Supercoppa di Portogallo vinti con il Benfica e una Supercoppa di Spagna, una Europa League e una Supercoppa Europea vinti con l’Atletico Madrid.

A livello personale ha conquistato invece, come precedentemente detto, tre Trofei Zamora, oltre a due premi come miglior calciatore sloveno dell’anno e un premio come miglior portiere di Liga. È stato inoltre inserito per due volte nella squadra dell’anno di Champions League e una volta in quella dell’Europa League.

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L'autore: Lorenzo Annis

Nato il 1° luglio del 1996, è nel Termometro Politico dal 2017. Scrive prevalentemente di sport dividendosi tra pallone e pedali, le sue più grandi passioni sportive.
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