Pensione anticipata Quota 41 per tutti: perché molti restano fuori

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:04 Autore: Daniele Sforza

Tra le forme di pensione anticipata Quota 41 per tutti è un obiettivo dichiarato dal governo. Ma adesso da quante persone è utilizzata?

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Pensione anticipata Quota 41 per tutti: perché molti restano fuori

Cause esclusione Quota 41 precoci


Quota 41 per tutti è il traguardo finale, ha detto più volte il vicepremier Matteo Salvini a proposito della riforma pensioni che si va delineando. Tra le forme di pensione anticipata, Quota 41 è già realtà, ma solo per alcune categorie di soggetti. E non è detto che sia facile accedervi, anzi. Sono in molti a restarne fuori, in attesa di soluzioni migliori.

Pensione anticipata: verso Quota 41 per tutti?

Un servizio a cura di Silvia Ciufolini andato in onda a DiMartedì su La7 ha trattato proprio questo argomento. Intervistando una persona che ha iniziato a lavorare a 16 anni, svolgendo il lavoro di tornitore per 9 anni, per poi passarne altri 33 ricoprendo il ruolo di tranviere. Si tratta nello specifico di circa 42 anni di servizio. Una situazione non così rara nell’Italia di oggi.

Quota 41 per tutti, ovvero la possibilità di uscire prima dal lavoro con 41 anni di contributi, è considerato l’obiettivo finale del governo, ovvero il secondo step, se non quello definitivo, del superamento alla Legge Fornero, dopo Quota 100. Quota 41, invero, è già oggi una realtà per limitate categorie, come chi ha iniziato a lavorare presto o svolge lavori usuranti. Ma tra la teoria e la pratica sembrano esserci diversi ostacoli.

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Pensione anticipata Quota 41: chi non può accedervi e perché

Nicola, il tranviere intervistato dalla giornalista, ha fatto domanda per accedere alla pensione anticipata avendo 41 anni di contributi. Nello specifico, la domanda di Nicola è stata rigettata perché la sua figura professionale implica una guida su rotaia e non su strada. E pertanto la figura del tranviere non rientra tra quelle che svolgono lavori usuranti. Al rifiuto dell’istanza è seguito un ricorso tramite patronato, del quale si attende risposta.

“Gli autoferrotranvieri una volta andavano con circa 36 anni di contributi. E invece hanno aumentato: a 39, 40 e 41, poi è arrivata la Legge Fornero, e io mi avvicinavo di un passo e la pensione si allontanava, mi avvicinavo di un altro passo e la pensione si allontanava ancora”. E in caso di bocciatura del ricorso il traguardo della pensione si allontanerà ancora un altro anno, informa la giornalista. Una situazione, quella raccontata dal tranviere, che in molti tra coloro i quali hanno iniziato a lavorare presto conoscono e condividono.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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