Visita fiscale Inps: stipendio decurtato per errore medico, che fare

Pubblicato il 16 Gennaio 2019 alle 08:50 Autore: Daniele Sforza

In merito alla visita fiscale Inps cosa fare se lo stipendio viene decurtato per un errore del medico di base nell’indicare l’indirizzo? Il fatto.

Visita fiscale Inps stipendio decurtato

Un lavoratore dipendente si ammala e come prima cosa va dal medico di base. Quest’ultimo invia il certificato medico introduttivo all’Inps, ma si sbaglia a trascrivere l’indirizzo del domicilio. Un errore che può essere anche da poco, come ad esempio non specificare “vicolo” invece dei soliti “via/piazza”. Il lavoratore è tranquillo, rispetta le fasce orarie di reperibilità per la visita fiscale Inps, attende il medico fiscale. Che arriva, però a un altro indirizzo. Per fare un esempio, riconducibile a un fatto accaduto, non a vicolo Mario Rossi, 10, bensì a via Mario Rossi, 10, la strada principale (il vicolo era una stradina laterale). Il risultato? Il dipendente si vede decurtare lo stipendio della metà.

Visita fiscale Inps: errore indirizzo, il fatto

Quanto appena descritto è successo nel trevigiano alla dipendente di un supermercato che dopo aver subito un ricovero di 15 giorni è rimasta a casa per la convalescenza. Aspettando la visita fiscale Inps. Ma il medico fiscale, invece di andare da lei, è andato a un altro indirizzo (una strada vicina). Questo perché l’indirizzo segnato non prevedeva la specifica “vicolo”, mantenendo invece “via/piazza”. Per questo motivo il medico fiscale si è recato nell’indirizzo (errato) trascritto, non trovando chi cercava e lasciando quindi il verbale, risultando impossibile praticare la visita di controllo.

La dipendente si è dunque vista la decurtazione dello stipendio della metà e per tutelarsi si è rivolta all’assistenza legale dell’Adico per farsi restituire il maltolto. Questo perché l’errore in essere, dagli stessi legali, è giudicato “veniale e facilmente sanabile”.

Visita fiscale Inps: errore medico, come tutelarsi

Tuttavia, è lo stesso Inps che afferma come l’errore di trascrizione del domicilio non possa essere addossabile a nessuno. Tranne che allo stesso lavoratore dipendente malato. È infatti quest’ultimo che deve controllare la veridicità dei dati riportati, nominativo e indirizzo compresi. È lui che deve essere responsabile e fare in modo che il medico fiscale trovi facilmente l’indirizzo indicato e quindi sia messo in condizione agevole di effettuare la visita fiscale.

L’indirizzo per la reperibilità deve dunque essere corretto e completo, dotato di ogni dettaglio e specifica per rendere più agevole il compito di trovarlo al medico fiscale. Per questo motivo urge una maggiore attenzione da parte del lavoratore al momento della trascrizione, e un’opera di verifica che sia accurata. L’errore può sempre sfuggire, naturalmente. Ma in questo caso bisognerà che il medico di base annulli il certificato inoltrato entro le 24 ore seguenti la sua trasmissione.

Infine, in caso di cambio di domicilio, il dipendente dovrà avvisare tempestivamente il datore di lavoro la sede Inps, comunicando il nuovo indirizzo.  

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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