Tasso usurario: che cos’è di preciso e come riconoscerlo

Pubblicato il 6 Aprile 2019 alle 16:35 Autore: Claudio Garau

Che cos’è il tasso di interesse usurario e da che cosa è determinato. In quali situazioni concrete può scattare e come riconoscerlo.

Tasso usurario che cos'è di preciso e come riconoscerlo
Tasso usurario: che cos’è di preciso e come riconoscerlo

Il fenomeno dell’usura non attiene esclusivamente ad ambienti di tipo criminale o alla delinquenza organizzata. La vita quotidiana ci ha mostrato che, spesso, può riguardare soggetti all’apparenza irreprensibili, come banche e società finanziarie. Vediamo di seguito come poter riconoscere quando un tasso sconfina nell’usura.

Che cos’è il tasso usurario? Chi calcola la soglia di riferimento?

È opportuno chiarire in sintesi che cos’è un tasso usurario, dato che ai più forse la nozione può sfuggire. Fondamentalmente il tasso usurario si riferisce a tutti quei casi in cui, un istituto di credito, quando si tratti di prestiti o mutui, metta in pratica interessi il cui valore sfori una certa soglia, stabilita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La soglia o limite in oggetto non è predeterminata e può variare nel tempo. Infatti è calcolata ogni tre mesi dalla Banca d’Italia, sulla base del TEGM (il cosiddetto Tasso Effettivo Globale Medio).
Questo non è altro che il tasso di interesse annuale comprensivo di tutte le spese, utilizzato dalle banche e dai vari intermediari finanziari per lo stesso genere di finanziamento. La stessa Banca d’Italia ha peraltro l’obbligo di vigilanza e controllo sui soggetti del mercato finanziario, in modo tale che le regole siano effettivamente rispettate e non si verifichino fenomeni pregiudizievoli della situazione patrimoniale di correntisti e clienti.

Quali sono le situazioni più frequenti in cui si rischia il tasso usurario?

In verità, sono tante le situazioni in cui privati consumatori ed aziende possono incappare, a loro danno, nel fenomeno del tasso usurario. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il decreto ministeriale n. 227 del 2009, ha individuato espressamente tutte le situazioni in cui può scattare usura. Tra esse, vale la pena di ricordare in particolare le ipotesi di prestiti personali; mutui; finanziamento per acquisti a rate; operazioni di leasing; prestiti con cessione del quinto. L’elenco è piuttosto lungo ed è stato stilato proprio a garantire la maggior tutela di privati ed aziende che hanno a che fare con gli operatori finanziari.

Come capire se il tasso è usurario?

A questo punto è legittimo domandarsi come individuare un tasso di tipo usurario. Chiunque, dal libero professionista al titolare di un’azienda potrebbe correre il rischio di subirne uno, durante i rapporti contrattuali con un operatore finanziario. Parametro di riferimento sarà il Taeg, Tasso annuo effettivo globale. Questo fattore è rilevante dato che non contiene solamente gli interessi con il soggetto che ha finanziato, ma anche tutti i vari importi, legati alla specifica operazione (ad esempio un mutuo) e che saranno a carico del cittadino.

Tra questi, meritano di essere menzionati: le spese per le perizia richiesta per l’operazione finanziaria; le spese per l’assicurazione relativa all’ipotesi che il privato, nell’ambito di un finanziamento, non paghi poi le rate; quelle relative al notaio per la stipula del finanziamento; le spese di istruttoria, compiuta dalla banca per verificare se effettivamente c’è possibilità per essa di riavere indietro quanto prestato.

In sintesi, i fattori suddetti (parte del Taeg) concorreranno a determinare se il tasso soglia fissato dal Mef, è oltrepassato oppure no. Però secondo il Codice Penale, l’usura può verificarsi anche quando non è superato con evidenza il tasso soglia. Infatti, la legge italiana considera usurario anche il tasso che, semplicemente, sia sproporzionato rispetto al finanziamento in oggetto e chi lo subisce si trovi in concreta difficoltà dal punto di vista finanziario.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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