Buoni fruttiferi di Poste Italiane: risarcimento ai consumatori, la sentenza

Pubblicato il 16 Aprile 2019 alle 10:52 Autore: Daniele Sforza

Nuova sentenza a favore dei titolari dei buoni fruttiferi di Poste Italiane emessi negli anni Ottanta: ecco il caso e cosa è accaduto.

Buoni fruttiferi di Poste Italiane risarcimento

Buoni fruttiferi di Poste Italiane: risarcimento ai consumatori, la sentenza

In materia di buoni fruttiferi postali c’è da segnalare una vittoria da parte delle associazioni a tutela dei consumatori nei confronti di Poste Italiane. Un altro risarcimento è dunque spettato a due titolari di buoni fruttiferi risalenti agli anni Ottanta. Si tratta di quei buoni sul cui retro è scritta una cosa, poi modificata unilateralmente dal famoso decreto del 13 giugno 1986.

Buoni fruttiferi anni Ottanta: nuovo risarcimento ai titolari da Poste Italiane

Quanto accaduto a Parma è l’ennesima dimostrazione che ogni caso vada analizzato singolarmente. Una recente sentenza, di cui avevamo scritto in questo articolo, aveva infatti dato ragione a Poste Italiane, indebolendo le speranze dei consumatori. Anche a fronte del fatto che prima di quel decreto del 1986 che modificava al ribasso i tassi di interesse, c’erano già state modifiche (stavolta al rialzo) su cui però nessuno aveva logicamente polemizzato.

Buoni fruttiferi di Poste Italiane: il nuovo caso

L’ultimo caso in ordine di tempo è avvenuto a Parma. Qui il Tribunale ha obbligato Poste Italiane a risarcire due titolari di un buono fruttifero del valore di 5 milioni di lire della Serie P/O n. 000076 ed emesso il 24 maggio 1985. La storia è sempre la stessa. Gli interessi promessi e redatti sul retro del buono sono stati poi modificati da un decreto l’anno seguente all’emissione di quei buoni. Così il risarcimento iniziale da parte di Poste Italiane è stato molto inferiore alle aspettative: circa 37 mila euro contro i previsti 85.829 euro. Come di consueto, meno della metà. Questo perché oltre agli oltre 66 milioni di lire, negli ultimi 10 anni di titolarità del buono si sarebbero dovuti aggiungere 1.777.400 di lire per ogni bimestre successivo. Tutte condizioni che però sono state inevase, tanto da indurre i due risparmiatori a rivolgersi all’associazione di tutela Konsumer.

Buoni fruttiferi di Poste Italiane: la decisione del Tribunale di Parma

Come riporta Konsumer in un suo comunicato, nonostante le speranze ridotte al lumicino dalla recente decisione che sanciva l’efficacia di quel famigerato decreto, la sentenza del Tribunale di Parma ha dato ragione al risparmiatore.

Su ricorso dell’avvocato e presidente di Konsumer Emilia Romagna Giovanni Franchi, il Tribunale di Parma “ha stabilito che quel decreto non ha efficacia retroattiva, con la conseguenza che fino al momento in cui si producono i suoi effetti, ossia l’1 gennaio 1987, sono dovute le somme scritte nei Buoni”. Anche per questo motivo il risarcimento è stato di entità modesta, ammontando a 2.724,39 euro, ma tuttavia dovuto. Da qui la necessità di analizzare caso per caso singolarmente sull’annosa e infinita questione dei buoni fruttiferi postali da parte dei titolari di questi prodotti di risparmio.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
Tutti gli articoli di Daniele Sforza →