Poste Italiane: buoni fruttiferi postali all’inflazione, rendimento a scadenza

Pubblicato il 26 Aprile 2019 alle 08:54 Autore: Daniele Sforza

Cosa sono i buoni fruttiferi di Poste Italiane indicizzati all’inflazione, a quanto ammonta il rendimento e qual è la scadenza. Quello che c’è da sapere.

Poste Italiane: buoni fruttiferi indicizzati all'inflazione italiana
Poste Italiane: buoni fruttiferi postali all’inflazione, rendimento a scadenza

Esistono diverse tipologie di buoni fruttiferi di Poste Italiane: tra queste spiccano i buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione. Ovvero quelli che aiutano a proteggere il potere di acquisto dei propri risparmi, tramite rivalutazione applicata sull’andamento dell’inflazione italiana. I buoni indicizzati all’inflazione consentono di investire fino a 10 anni, e prevedono un rendimento fisso annuo lordo dello 0,10% rivalutato sull’inflazione, così come avviene il capitale. Nonostante la durata massima di 10 anni, è possibile richiedere e ottenere il rimborso di questi buoni fruttiferi postali (bfp) quando si vuole, anche con gli interessi maturati, ma solo a partire da 18 mesi successivi alla sottoscrizione.

Poste Italiane: buoni fruttiferi indicizzati all’inflazione, scadenza e rendimento

Come abbiamo anticipato, i buoni fruttiferi indicizzati all’inflazione hanno una durata massima di 10 anni e ciò li rende una soluzione a cui pensare se si vuole effettuare un investimento a medio-lungo termine. Alla scadenza del buono, sono corrisposti il capitale investito e gli interessi, rivalutati in base all’andamento dell’inflazione italiana, ovviamente al netto degli oneri di natura fiscale. A tal proposito Poste informa che il valore dell’inflazione è rilevato nel periodo di investimento e fissato dall’indice ISTAT FOI (esclusa componente tabacco).

Inoltre sarà possibile chiedere il rimborso del Buono dopo 18 mesi dalla sottoscrizione, ricevendo anche il rimborso degli interessi maturati, sempre al netto degli oneri fiscali.

Buoni fruttiferi di Poste Italiane indicizzati all’inflazione: come sottoscriverli

Ci sono due modi per sottoscrivere un buono fruttifero indicizzato all’inflazione:

  • Online: tramite sito internet o applicazione. Nel caso in cui si sia titolari di un conto BancoPosta abilitato ai servizi dispositivi online si potrà procedere alla sottoscrizione tramite BancoPosta online o BancoPosta Click, da sito internet o da app BancoPosta. La stessa procedura è per i titolari di Libretto Smart, sempre abilitato ai servizi dispositivi online.  
  • Ufficio postale: l’alternativa è quella di recarsi nell’ufficio postale più vicino.

Bfp di Poste Italiane indicizzati all’inflazione: costi e tassazione

I Bfp indicizzati all’inflazione italiana non prevedono alcun costo di sottoscrizione, rimborso e gestione. Previsti, come di consueto, gli oneri fiscali. Questi si traducono nella ritenuta agevolata del 12,50% applicata sugli interessi. Poste ricorda inoltre che i Buoni sono esenti da imposta di successione. L’esenzione dall’imposta di bollo è valida solo per i Bfp di valore di rimborso inferiore a 5.000 euro.

Poste Italiane: Bfp indicizzati all’inflazione, rimborso e prescrizione

I buoni fruttiferi sono rimborsabili in qualunque momento, ma se si richiede il rimborso prima dei 18 mesi dalla sottoscrizione, il valore dello stesso sarà pari al valore nominale sottoscritto, al netto degli oneri fiscali. Se il rimborso è richiesto dopo 18 mesi, invece, al valore di rimborso di cui sopra si devono aggiungere gli interessi fissi maturati.

Si ricorda inoltre che dal giorno successivo alla scadenza, i Bfp diventano infruttiferi e si prescrivono dopo 10 anni dal loro termine naturale.

Bfp indicizzati all’inflazione italiana: l’avviso di Poste Italiane

Poste Italiane comunica che, nell’eventualità in cui l’andamento dell’inflazione italiana e l’interesse fisso riconosciuto siano tali da non coprire il valore dell’importa di bollo addebitati, ai possessori di Buoni indicizzati all’inflazione italiana – Serie IL110A190124 emessi dal 24 gennaio 2019, sarà restituito l’importo pari alla porzione dell’imposta di bollo applicata che abbia determinato un valore netto di rimborso a scadenza inferiore al capitale investito.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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