Ayrton Senna: morte, frasi e video incidente. La causa della morte

Pubblicato il 1 Maggio 2019 alle 16:41 Autore: Francesco Somma

Il primo maggio del 1994 moriva, sul circuito di Imola, il pilota Ayrton Senna. Riviviamo quei momenti e facciamo luce sulle cause della sua morte.

Ayrton Senna: morte, frasi e video incidente. La causa della morte
Ayrton Senna: morte, frasi e video incidente. La causa della morte


Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere. Sognare è necessario, anche se nel sogno va intravista la realtà. Per me è uno dei principi della vita.

Ayrton Senna

Fu un tragico primo maggio quello del 1994. Il mondo sportivo e non, si stringeva, calorosamente, attorno al campione di tutti, Ayrton. Un eroe in Brasile, una autorità, uno straordinario pilota, dalle indubbie capacità tecniche e dall’animo buono. Chiunque, se sente da lontano la parola Senna, anche di richiamo, si collega alla velocità, alla passione, ad un pezzo di storia importante di una competizione amata in tutto il mondo, la Formula 1. Alle 14.17 del 1994, sul circuito di Imola, nel Gran Premio di San Marino, Ayrton dava il suo addio alla vita in terra per rimanere incastonato nel cuore di tutti, giovani e meno giovani, un segno indelebile nella storia dello sport. Ecco i momenti di quel tragico giorno, le cause del decesso e i momenti più belli che il campione ci ha fatto vivere.

Ayrton Senna: l’anno del Brasile, dalla polvere all’altare

Sì narra che fu proprio Senna, dal cielo, a deviare quel rigore di Baggio e a consegnare, nel 1994, la Coppa del Mondo, a quell’invincibile Brasile. Il paese tutto, visse, senz’altro, un momento di grande gioia, ma mesi prima c’era stata una tragedia, quella di Ayrton, quella nazionale dedicò parte del successo al campione. Funziona così nello sport, si è accomunati tutti dalla solidarietà, si possono ben comprendere i rischi “del mestiere” pur essendo parte di discipline diverse.

Senna fu il pilota che con dedizione e duro lavoro portò a casa tre titoli mondiali ma non tralasciò mai la fede, uno dei suoi principi cardine, la rivalità con Prost è stata forse la più grande che la Formula 1 abbia mai potuto ammirare. Nel 1993, all’ultima gara di Prost, Senna portò a casa la vittoria, ma sul podio, sul gradino più alto, il brasiliano fece salire il francese, questo gesto fu la dimostrazione del suo grande cuore e dello spirito sportivo che oggi, anima, ben pochi piloti.

Ayrton Senna: le cause dell’incidente, la rottura del piantone dello sterzo

La Williams di Senna riportò la rottura del piantone dello sterzo. Fu questa la causa dell’incidente e, quindi, della morte del pilota a causa dell’impatto dovuto al guasto. Il team negò tale ipotesi, che però, nei mesi successivi, venne confermata dal processo. Una foto in particolare fece il giro del mondo, la foto di Angelo Orsi che poco dopo l’incidente, si apprestava celermente a raggiungere la curva del Tamburello per fotografare i soccorsi al pilota e la scena dell’incidente.

Ma ad avere un ruolo chiave nella vicenda, nella scoperta della causa dell’incidente, non fu Orsi, ma Gabriele Tarquini, ex pilota di Formula 1 e all’epoca dei fatti, pilota dell’Alfa Romeo nella categoria Turismo. Tarquini disse che notava qualcosa di anomalo nello sterzo e su come quest’ultimo era poggiato a terra. Lo stesso ex pilota F1 confermò che era del tutto anomala come ipotesi quella di una rottura del piantone dello sterzo.

In effetti quel caso fu più unico che raro, proprio perché le indagini svelarono più tardi che i tecnici Williams avevano tagliato e risaldato in maniera approssimativa lo sterzo.

Ma per quale motivo? Probabilmente per cambiare l’inclinazione e migliorare la posizione alla guida del pilota. Purtroppo l’operazione non andò a buon fine, si trasformò anzi in un vero e proprio dramma. La modifica non riuscì a sopportare le curve del circuito e i rappezzi di asfalto che provocavano da un lato avvallamenti dall’altro piccolissimi dossi. Al Tamburello Senna si ritrovò con il volante tra le mani, l’ultima curva di Senna diventò un rettilineo verso il muro, nulla poté in nessun modo fermare quella corsa verso la morte.

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L'autore: Francesco Somma

Classe 1994, laureato in SPRI e attuale studente di Politiche per lo Sviluppo e Cooperazione Internazionale all'UniSA. Credo nel potere delle parole e nella politica come strumento per migliorare il mondo.
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