I destini d’Europa. Francia, ci vediamo al ballottaggio
Viceversa, ed è quanto auspicano i partiti socialisti europei, la vittoria di Francois Hollande – il socialista banchiere – potrebbe innescare un effetto domino. E il leader del Partito Democratico italiano ha già dato il suo entusistico placet al leader socialista francese che – vista la tradizione di successi della sinistra italica – non sa più dove metter le mani. Certo, un ritorno dei socialisti in Europa potrebbe aprire una stagione di riforme per l’Unione, oggi troppo economica e poco politica, facendone finalmente un motore di sviluppo e non un tafazzi continentale schiavo di Berlino. Almeno questo è quanto, in sostanza, ha dichiarato di voler fare il socialista banchiere. C’è da credergli? Chissà, certo la Merkel non dorme sonni tranquilli, la kulona (titolo conferito dalla presidenza del consiglio italiana, ndr) ha pure fatto campagna per Sarkozy. Tutto è credibile, anche il nostro rigor Montis sembra un padreterno se stiamo a sentire i tedeschi. Ma questa è un’altra storia.
Certo, un cambiamento l’Europa ce l’avrebbe di sicuro con il galletto alla fiamma e tutto il resto del pollaio europeo ad apprendere passi dall’oca in camicia plumbea. E se è il cambiamento che vogliamo… Goethe diceva che per liberarsi di un male bisogna portarlo alle estreme conseguenze. Tutti pronti per l’Europa dello svastica camuno? Intanto, dopo questo discorso inutile, romanamente saluto: se’ vedemo.
di Kaspar Hauser